
Un lavoro emozionante, da brividi: uno dei dischi più genuini e “sentiti” degli ultimi anni del cantautorato italiano, tra accenni letterari e un sound raffinato eppure estremamente semplice, quasi totalmente acustico.
Massimo “Blindur” De Vita con Exit raggiunge un apice emotivo di rara bellezza, scavandosi dentro e scavandoci dentro, sì perchè gli undici brani di questo disco sono pennellate di colori caldi o freddi, a seconda dell’occasione, sono undici racconti del mondo per come lo conosciamo e per come lo interpretiamo oggi, nel 2022.
Se aggiungete a questo la cura ed il gusto per gli arrangiamenti e la ricchezza delle collaborazioni (da Roberto Angelini con la sua lap steel guitar in “Eclisse”, al violino di Rodrigo D’Erasmo in “Stati di agitazione”, fino addirittura all’inconfondibile sound chitarristico di J Mascis dei Dinosaur Junior in “Mr. Happytime”) ecco che De Vita ha collezionato uno dei dischi dell’anno.
Un lavoro compatto, con una visione e un obiettivo, in cui anche i brani minori sono incastonati benissimo in un orizzonte complesso eppure straordinario. Al lavoro sul suono si aggiunge un’attenzione per la parte vocale, sempre pulitissima, in primo piano e delicatissima, che sembra quasi adagiarsi sulle note anche nei brani più d’impatto.
Insomma “Exit” è un gioiello, non si può giungere che a questa conclusione e, caro Blindur, non hai davvero “niente da perdonarti” (per citare “Stati di agitazione”), anzi chi ascolterà questo disco non potrà che ringraziarti. Garantito.