Quanto bisogna andare indietro nel tempo per trovare l’ultimo disco di inediti di MEG? Un bel po’. Precisamente al 2015 quando pubblicò “Imperfezione” a cui seguì un album dal vivo e la sonorizzazione di un film “Camorra” (2018). Il 2022 vedrà il suo ritorno attraverso VESUVIA, album composto da 12 tracce in uscita il 30 Settembre via Asian Fake/Sony Music (qui il pre-order).
La cantautrice napoletana porta già dal titolo dell’album il suo manifesto d’amore per Napoli, è lei stessa a raccontarcelo “Sono cresciuta alle falde del Vesuvio, la sua sagoma è casa e sento il suo richiamo sempre, anche quando sono dall’altra parte del mondo. Lo sogno di notte in maniera ricorrente: sin da bambina sono ossessionata da lui, è una presenza imponente nella mia coscienza ed è parte indissolubile di me. Ogni sua zolla, ginestra, sentiero, è come se fossero mia cellula, capello, ruga. È mia madre e mio padre. Da quando ho aperto gli occhi lui è il mio imprinting.”.
I dodici inediti potevano forse vedere la luce prima ma il periodo di pandemia e restrizioni ha fatto sì che restassero a lungo in “incubazione” per poi esplodere “Mi sono sentita instancabile, quasi posseduta da un’energia vitale dimenticata. Mi sono detta ‘è Vesuvia che sta facendo questo lavoro per me!'”, ha affermato l’artista.
Sul fronte sonoro abbiamo già avuto la possibilità di ascoltare due brani anticipatori (“Non ti Nascondere” e “FORTEFRAGILE”) che rimarcano l’amore per le texture elettroniche e ritmi da club mentre diverse sono le collaborazioni avute assieme a Frenetik, Orang3, Fugazza, Suorcristona, Tommaso Colliva e David Chalmin e mixato e masterizzato da Andrea Suriani. Vanta al suo interno i preziosi feat. di Elisa ed Emma (nel brano “Aquila“), di Altea, Alice, SANO e specchiopaura del collettivo napoletano Thru Collected (nel brano “Arco e Frecce“), del nuovo talento hard neomelodic NZIRIA (nel brano “Napolide”) e della pianista francese di fama mondiale Katia Labèque (nel brano “She’s calling me“). Meg al momento ha intrapreso un minitour di riscaldamento che si concluderà proprio tra qualche giorno per poi riprendere nei prossimi mesi.
“VESUVIA è la vita.
VESUVIA è la natura.
VESUVIA è negli opposti.
VESUVIA è chaos armonico.
VESUVIA è abbondanza.
VESUVIA è creatività che scatena musica.
VESUVIA è la parte più vitale, profonda, feconda e selvatica di me”.
(MEG)
Aggiornamento 16/09/22: esce oggi il terzo singolo “Arco e Frecce” che vede la produzione della stessa MEG assieme a Frenetik, ed è lei stessa a raccontare questa unione d’intenti “Con Daniele abbiamo lavorato sui suoni per creare un mondo lisergico, notturno, come se fossimo in un bosco, ad un rave: passi su foglie secche, bassi potenti come ad una dancehall, sintetizzatori liquidi che ti accarezzano come certi pensieri improvvisi e chiarificatori. La vocal production, che porta la firma di Frenetik stampata sopra, è un viaggio dentro di sé, a più voci. È un trip in crescendo che culmina con le basse distorte, come quando sei sottocassa e i sub ti attirano a sé come una calamita. E tu vorresti entrarci dentro come in un ventre materno, per non uscirne mai più!”. Per quanto riguarda l’aspetto sonoro invece troviamo THRU COLLECTED: Altea, Alice, SANO, specchiopaura ad alternarsi nei featuring del brano “mi ricordano tanto me da ragazzina” afferma la musicista vesuviana “Amano Napoli come me, la odiano come me, la sentono, la vivono e la cantano come piace a me. Rappresentano Napoli, ma in generale la musica italiana underground, in maniera nuova ed autentica. Sono felicissima che abbiano accettato la mia richiesta di collaborare. Sono leggeri, affilati, e anche loro degli amanti della scrittura stream of consciousness… e della cassa che pompa alle feste, quindi, per questo pezzo, perfetti.”
Aggiornamento 30/09/2022: “Vesuvia” è un disco innegabilmente femminile, e forse in qualche episodio pure femminista (“Aquila” assieme ad Elisa ed Emma), c’è una cura nella scelta dei suoni da non temere il confronto diretto con produzioni internazionali più blasonate (Moderat, FKA Twigs o Goldfrapp) e questo conferisce agli inediti un taglio fresco senza scadere nel manierismo o nella simulazione derivativa. “Vesuvia” è femmina anche per il suo modo viscerale di parlare a chi ascolta, mostra le ferite senza vergognarsene ma anzi ne fa un punto di forza da cui partire a testa alta perché le fragilità non devono più essere viste come debolezze ma aprire a mondi nascosti, far eruttare le emozioni per comprendere appieno. In questo “Vesuvia” ci riesce bene, e anche in tutto il resto.