Il musicista islandese farà uscire il suo quinto album in studi il prossimo 28 Ottobre via One Little Independent Records, etichetta che gli ha dato i natali e con cui sembra proseguire bene la collaborazione, qui il pre-order di Time On My Hands.
Anche lo studio di registrazione scelto da Asgeir è lo stesso degli esordi (Studio Hljóðritm) assieme a Guðmundur Kristinn Jónsson che ne ha curato la produzione e una manciata di musicisti per quanto riguarda la sezione ritmica: i batteristi Nils Törnqvist e Kristinn Snær Agnarson, il percussionista Pétur Ben e tre bassisti Samúel Jón Samúelsson, Kjartan Hákonarson e Óskar Guðjónsson, tutto il resto degli strumenti presenti sul disco sono stati suonati da Asgeir.
Questa nuova produzione risente del modo in cui il musicista nordeuropeo ha deciso (o costretto, visti i tempi) di rintanarsi in casa dove, nel suo studio, si è cimentato nella registrazione e scrittura con approccio diverso dal passato, così come pure gli ascolti musicali hanno influito sul songwriting, lui stesso dice “Alcuni degli album o della musica che si sono distinti da quel periodo erano l’album di Caribou Suddenly, Caroline Polichek-Pang, Dijon, Altopalo, Big Thief, Michael Kiwanuka, Sault, Ethan Gruska, Blake Mills e Unknown Mortal Orchestra. Questa musica probabilmente ha qualcosa a che fare con il modo in cui il disco è uscito, combinato con le influenze precedenti”. Poi fa un accenno alla sua esperienza coi synth, molto presenti in questo disco e il primo singolo “Snowblind” ne è una prova tangibile di folktronica declinata al pop “C’è un addetto alla riparazione dei sintetizzatori che lavora in studio e ci sono un sacco di sintetizzatori vintage che passano di lì. Gli abbiamo comprato un vecchio Memorymoog durante la registrazione dell’album e l’ho usato in molte canzoni. Ho scritto “Vibrating Walls” su un Korg PS-3100. Il Korg Delta è sempre stato uno dei miei sintetizzatori preferiti ed è stato utilizzato in alcune tracce. Uso la mia voce come suono del basso in “Golden Hour”, l’idea mi è venuta dopo aver ascoltato Rank and File di Moses Sumney”.
Aggiornamento 05/09/22: Altri due tasselli dal nuovo album di Asgeir vanno a comporre il quadro sonoro dipinto dal giovane musicista nordeuropeo che gioca tra melodie vibranti, percussioni jazzly, chitarre dal sapore folk e synth che portano Asgeir a navigare in acque pop cristalline. Ecco “Limitless” e “Like I Am”.
Aggiornamento 7/10/22: “‘Borderland’ è stato l’ultimo brano ad essere inserito nell’album ed è nato in modo abbastanza spontaneo. Stavo suonando su un vecchio Memory Moog in studio ed ho creato un loop di sintetizzatori e drum machine, per poi improvvisare alcune melodie. Ho poi chiesto a mio padre di scrivere alcune parole sul layout delle musiche che avevo costruito e lui mi ha inviato subito un testo in islande – ‘á Milli svefns og vöku” – che significa tra la veglia ed il sonno. Il testo parla di un uomo che si trova tra l’essere sveglio ed addormentato, sognando di essere sulla strada per il paradiso, per incontrare il suo amante. In questo stato allucinatorio, può sentire la sua voce parlare e cantare, ma si sveglia sempre prima di raggiungerla. Questo stato è spesso collegato ad una maggiore creatività” Ásgeir introduce e presenta il suo nuovo singolo attraverso il video diretto da Einar Egils.
Aggiornamento 28/10/22: l’ascolto del disco, che esce oggi, conferma le aspettative sul musicista islandese in grado di tessere trame di morbido folk perfettamente inserite in ambiente elettronico, o viceversa il senso non cambia così come non muta il mood che si porta dietro fin dagli esordi registrando qua e là accorgimenti con i quali è riuscito a maturare una propria identità musicale.