Il Pergine Festival è una rassegna artistica, la cui prima edizione risale al 1976. E’, infatti, il festival più longevo della Provincia Autonoma di Trento ed ha portato nella città della Valsugana sempre stimoli nuovi ed audaci, sopratutto in ambito di performance art e teatro. L’edizione 2022 prevede una serie di concerti all’aperto, nella suggestiva cornice di Piazza Erardo Fruet nel cuore del centro cittadino. A performance di band locali si alternano ospiti nazionali e venerdì 8 luglio è il turno dei Cosmetic. La band romagnola è reduce dalla pubblicazione del nuovo disco “Paura di Piacere” e di una manciata di date di presentazione. Il concerto di Pergine Valsugana è il primo del “Paura di Sudare Tour”, un mini tour di cinque date estive.
Alle 22.00 circa, Bart e i nuovi sodali Ali(en), Straccia e Carl salgono sul palco e attaccano con la densa “Morsi”, uno dei pezzi più convincenti del nuovo album. Prima di attaccare col secondo pezzo, Bart ci esorta a farci vicini sotto il palco così “funzioniamo meglio”. Eccoci, dunque, in qualche decina di persone, tra cui un 33enne come me segnava il picco d’età, a saltellare sulla combo “In faccia al mondo”, “Crociera”, “Riopetra” e “Melly” che trasudano elettricità da tutti gli amplificatori. I suoni inizialmente un po’ spenti si ingrossano e si animano. Le chitarre ricoprono ancora e comunque un ruolo fondamentale nella musica dei Cosmetic e l’ottimo lavoro di Straccia si fa sentire alla grande. Del quartetto di pezzi iniziale è “Melly” la più riuscita. La mia valutazione è, però, forse viziata dall’affetto che mi lega al disco del 2021, “Conquiste”, da cui è estratto il brano.

Si susseguono due pezzi molti riusciti del nuovo disco: “Laccio d’Amor” e “Zucca”. Si conferma l’ottima forma del quartetto, che potendo contare sull’essenziale voce di Alien, è molto più completo nelle linee vocali. A questo punto del concerto i nostri attaccano con un brano tanto raro quanto stupendo: “Provincia”, tratto dall’omonimo EP stampato su 45 giri nel 2013. A mio parere è il miglior pezzo di tutta la discografia, non tanto per l’originalità, ma per il mix di melodia e rumore che ricorda i Dinosaur Jr. ed un testo che apre il cuore.
I Cosmetic non conoscono tregua e sparano “La Luce Accesa” e “Anni 90” altre due istant classic del nuovo disco. La chiusura dell’intenso live è tutta occupata da pezzi storici tra cui spiccano: “La Cura”, “Bolgia Celeste”, “Ragazzo Crudele” e “Leandro”. In tutto questo clamore sonico c’è anche un momento assurdo: Bart porge la chitarra al pubblico e qualcuno inizia a sfregarla su una transenna che Thurstone Moore spostati proprio (!).
A conclusione del concerto è una gioia vedere i fan più accaniti andare a chiacchierare con la band. Siamo tutti consapevoli di aver vissuto un’ottima esperienza collettiva in una cornice sicuramente bellissima e ben organizzata. C’è solo da sperare che dopo l’overdose di trap e cantautorini vari le chitarre continuino a farla da padrone nella “scena”.