
8 pezzi per tracciare un percorso, una “strada blu” che porta dalla periferia salernitana al mondo, raccontando la vita con disincanto, malinconia, ma anche voglia di rivalsa e di rivincita tipiche della provincia: tutto questo è Strada blu, il nuovo disco di Moreno Naddeo e Nicola Fierro, ovvero gli Aliante.
Il duo campano, alternando italiano e dialetto, echi folk rock a momenti più alternative (la chitarra di Fierro è sempre vivace, sinuosa, un perfetto tappeto per le liriche di Naddeo) disegna un disco intimo, viscerale, in cui si percepisce tutta la loro urgenza espressiva. Brani come “Pura” (vero gioiello del disco) sono degni del miglior cantautorato rock italiano (viene in mente il primo Marco Notari piuttosto che un certo Paolo Benvegnù) e sono costruiti in modo artigianale e per questo risultano onesti, veri, una qualità straordinaria per chi si cimenta nello scrivere canzoni oggi.
“Disimparare” è un altro splendido quadro sonoro che fa respirare aria di libertà, mentre “Mare”, con le sue sonorità post-rock, è la perfetta chiusura di un disco capace anche di evocare paesaggi sonori importanti e suggestivi.
In conclusione ci troviamo di fronte ad un lavoro “fatto a mano” nel senso bello del termine, uno di quei prodotti artistici costruito nota dopo nota con sudore, fatica e la voglia, il bisogno, di doversi esprimere. Sono splendidi presupposti.