
A quattro anni di distanza dal suo esordio solista, torna Tobia Poltronieri dei C+C=Maxigross e lo fa con un disco spiazzante come La via di un pellegrino, un lavoro quasi onirico, in cui le atmosfere sono liquide, sognanti appunto, tutte giocate su splendidi campionamenti, batterie elettroniche e percussioni dagli echi etnici.
A tratti fa pensare a un giovane Battiato, in altri momenti a certi lavori dei Mariposa, di sicuro è qualcosa di difficilmente collocabile nel panorama musicale nostrano e questo è un grosso punto a suo favore.
Tobjah si è costruito il suo mondo sonoro e lo ha fatto in un momento in cui pensava che il mondo stesse finendo, quello della pandemia, un momento in cui da musicista si è reinventato corriere e, come lui stesso dichiara, per evadere dalla fatica del quotidiano leggeva “Moby Dick” prima di addormentarsi: ecco, questo disco è un’esplorazione avventurosa in cerca della balena bianca, ma non per ucciderla, semplicemente per cavalcarla e farsi portare da lei a solcare mari inattesi e inesplorati. Missione compiuta.
