Che sensazione strana, guardarsi intorno e vedere facce felici, assiepate in attesa di un concerto: erano 2 anni che non si poteva partecipare ad una festa e una delle band che meglio può celebrare questo ritorno ai live “in cui si può fare casino” sono certamente gli Zen Circus, ormai una vera certezza del panorama musicale italiano.
La loro è una formula che subisce poche variazioni ma che, allo stesso tempo, risulta sempre vincente. “Più voi fate casino, più noi facciamo casino. Ci era pesato non poterlo dire per 2 anni”, esordisce Karim Qqru dal palco e il pubblico lo prende ovviamente in parola.
Ogni verso di Appino viene cantato a squarciagola da un pubblico che, e questa è una caratteristica che gli Zen non hanno mai perso (e non perderanno mai) è in simbiosi perfetta con questi ragazzi pisani che da più di 20 anni mettono a ferro e fuoco i palchi italiani, essendo così riusciti a costruirsi una carriera straordinaria grazie alla loro energia live (la martellante precisione di Ufo al basso, la verve di Karim alla batteria, la voce caratteristica di Appino, il tutto arricchito dalla concretezza del Maestro Pellegrini alla chitarra) e a quei versi attraverso cui Andrea ci racconta la vita, tra drammi familiari, crescita, scazzi adolescenziali e quella specie di ipocondria verso l’adultità che, prima o poi, è presa a tutti.
Da “Catene” a “118” (brano che finirà nel prossimo disco in uscita il 27 maggio), passando per “Vent’anni” fino a “Figlio di puttana”, tra l’amore che “è una dittatura” e quella “Andate tutti…” che è ormai il mantra di una generazione, Appino ci racconta la vita di provincia, una crescita forzata, rabbiosa e malinconica, per farci da Cicerone in un mondo che non è che sia proprio bellissimo, anzi.
Insomma gli Zen Circus sono gli chaperon di una festa che però porta con sé sempre un velo di malinconia e che, lo sappiamo, prima o poi dovrà finire. Ma non è questo il giorno e, allora, continuiamo a ballare con loro, anche se non sappiamo farlo.
THE ZEN CIRCUS Setlist @ Tuscany Hall (06/05/2022)
La terza guerra mondiale
Catene
Non voglio ballare
Vent’anni
Il fuoco in una stanza
Andate tutti affanculo
Catrame
Ilenia
118
Il mondo come lo vorrei
Pisa merda
Appesi alla luna
L’amore è una dittatura
Ragazzo eroe
Mexican Requiem
Figlio di puttana
Non
Canta che ti passa
Nati per subire
Encore:
L’anima non conta
Viva