
Otto brani, otto brani corposi, densi, talmente pregni di suono e senso che fanno quasi male. Bastano otto brani per innamorarsi degli A Temporary Lie, che altri non sono che il nuovo progetto di Cesare Malfatti, coadiuvato da Fabio Rondanini alla batteria, Roberto Dell’Era al basso e Raffaele “Rabbo” Scogna alle tastiere… insomma non proprio gli ultimi arrivati! Se tutto questo non bastasse, aggiungete la voce sensuale, vivida e quanto mai intensa di Georgeanne Kalweit, una che non ha bisogno di presentazioni.
Spaziando dal blues al rock, fino al folk e innaffiando il tutto con un’elettronica minimale ed elegantissima gli A Temporary Lie raccontano una storia fatta d’amore, emozioni, bugie, sentimenti, una di quelle storie senza tempo che si adagiano perfettamente sulla loro idea di musica, una musica senza tempo e per questo già eterna.
Dalla solitudine di “Your go to”, all’abbandono di “The U Armchair”, fino alla speranza di “A temporary lie” e allo sguardo sul futuro di “So Sublime”, in questo disco si ritrova in pieno ciò che sono le emozioni e le sensazioni che caratterizzano semplicemente l’esistere. In un eterno ritorno ad un presente che non è temporalmente definito ma che suona esattamente come deve suonare.
