
Secondo disco per il cantautore siciliano Francesco Anselmo, che già nel 2019 aveva vinto la Targa Tenco insieme al collettivo artistico Adoriza per il miglior disco a progetto (“Viaggio in Italia. Cantando le nostre radici”) e, proprio come in quel lavoro, anche in Pluriball viene fuori tutta la sicilianità di Anselmo, il suo legame con le radici, con quei posti che anche Franco Battiato e Carmen Consoli hanno rievocato più volte nella loro discografia e i cui profumi e atmosfere traspaiono anche dai brani di Francesco.
Se “Arredamenti”, il brano iniziale, sembra introdurci ad un classico disco di cantautorato, è in “Satelliti di condominio” che viene fuori tutta la genialità di Anselmo, che tira fuori un brano ritmato e accattivante, così come in “Davanzali”, con quel finale sormontato dagli archi che lascia un senso di grandiosità. Se la title track “Pluriball” fa pensare a Max Gazzè, “Lo dici veramente” è il vero gioiellino di questo disco, con quelle accelerazioni che sorprendono e versi che richiamano immagini surreali come “I fuochi spenti sono la tua crisi di governo”.
Anselmo si fa voce di una generazione, quella degli anni ’90, costretta suo malgrado a vivere nell’incertezza, nell’hic et nunc e che ha imparato ad essere forte e costruirsi anche senza ben sapere cosa ne sarà del domani: sul lavoro, in amore, più in generale nella vita. Così Francesco Anselmo racconta di una vita sempre pronta a cambiare, perennemente in trasloco tra un passato a cui è difficile aggrapparsi e un futuro ancora più difficile da costruire. In questo momento di mezzo in cui si è perennemente incartati o sospesi (spesso non per proprie responsabilità) le canzoni di “Pluriball” sono una colonna sonora tanto confortevole quanto bizzarra, assolutamente perfette.
(Alessio Gallorini)
