
Le 5 fasi del lutto di Kubler Ross, fondatrice della psicotanatologia, raccontate attraverso tredici brani pop rock vigorosi e melodici al tempo stesso: è questo Un giorno all’alba, album d’esordio dei romani Sanlevigo che racconta un amore finito, in un percorso che passa dalla negazione e la rabbia dei primi brani, nei quali la persona amata è considerata l’unica colpevole della fine della relazione, alla depressione e rassegnazione degli ultimi, che anche a livello sonoro si fanno più melodici e malinconici, concludendo un perfetto compendio pop-rock.
I riferimenti sono molteplici, da Walt Whitman ai Beatles, da Shakespeare agli Arcade Fire ma i Sanlevigo sembrano già perfettamente consapevoli del proprio talento e del proprio percorso sonoro, che un po’ come una storia d’amore andrà coltivato e fatto crescere, sperando che non si concluda ma anzi sbocci definitivamente.
Pezzi come “Le mie ombre” o la suite “Perdersi” , piuttosto che “Origami” (perfetta chiusura del cerchio a livello compositivo) testimoniano un talento che merita di trovare il proprio spazio nel panorama del pop-rock italiano.
(Alessio Gallorini)
