Diorama, al secolo Matteo Franco, è un giovane cantante, autore e produttore ventiduenne originario della Puglia. Spende gli anni della formazione studiando pianoforte classico in conservatorio, salvo poi innamorarsi dei miti del rock degli anni ‘70 e ’80. Nutre la sua sound palette con influenze che spaziano dalla fusion all’R&B, dal mainstream pop alla musica dance. Nell’aprile 2021 pubblica da indipendente il suo album di debutto Prima Che Sia Mattina, una rappresentazione completa del range creativo e del potenziale di Diorama. Il 3 settembre è uscito il suo nuovo singolo “Souvenir”, ne abbiamo parlato con lui.
È appena uscito il tuo nuovo singolo “Souvenir”, nel cs che lo accompagna racconti il pezzo come “un atto di gratitudine verso la vita”, ci puoi dire qualcosa di più sulla nascita di questo brano?
“Souvenir” è nata nella maniera più naturale che si possa immaginare: un paio di amici, un beat fresco e tante good vibes. La musica è condivisione e il momento in cui ho piantato il seme per questo brano altro non era che uno dei tanti momenti in cui stavamo condividendo accordi, parole e ricordi; tutto il resto vien da sé.
Hai pubblicato il tuo primo disco nel 2021, ad aprile, quindi in piena fase covid: come è stato far uscire un disco in un momento in cui il settore era fermo e non si sapeva quanto si potesse fare promozione anche con i live?
L’uscita di “Prima che sia Mattina” è stata più rappresentativa di un bisogno comunicativo che un’operazione di music business. Volevo creare un lavoro più ambizioso di un semplice, ennesimo, singolo sperando che i miei ascoltatori cogliessero un lato più profondo di me. La considero una missione compiuta. Ci sarà tempo per un nuovo disco, una campagna promo efficace e un grande tour, abbiamo appena cominciato.
Se dovessi descrivere il tuo esordio in 3 parole quali sarebbero?
Catartico, vario, profondo.
Da artista come hai vissuto questa fase di stop del settore e soprattutto come è stato il ritorno alla dimensione live con i brani del disco?
Sto ancora entrando in confidenza con le sonorità del mio disco in ambito live, ci sono ancora dei brani che non ho avuto il piacere di suonare e non vedo l’ora di portare sul palco.
Cosa prevede il prossimo futuro di Diorama?
Suonare, suonare, suonare. Credo fortemente che, al di là di tutti gli espedienti e trovate pubblicitarie che caratterizzano l’ambiente musicale odierno, i musicisti debbano fare musica, connettersi con il proprio pubblico e veicolare emozioni. Non desidero altro.
(Alessio Gallorini)