È uscito il 4 giugno “SpinOff”, nuovo lavoro dei Tonno (qui la recensione), in cui la giovane band toscana collabora con Tropea, Giallorenzo, Maggio, Le Endrigo, Materazi Future Club. Insomma un disco collettivo che è qualcosa già di piuttosto diverso rispetto al loro esordio, “Quando ero satanista”. Ne abbiamo parlato con Alessio, voce dei Tonno.
Come è nata la scelta delle band con cui collaborare per “Spinoff”?
Direi in base ad amicizia e gusto musicale: volevamo band che ci piacessero, ma anche che facessero generi diversi dal nostro, come ad esempio Maggio; l’idea era cercare di fare qualcosa di nuovo rispetto a “Quando ero satanista”.
Il lockdown quanto ha influito sul disco?
Molto, perchè “SpinOff” è nato completamente a distanza; io ho installato Ableton solo a marzo 2020 e in realtà inizialmente non c’era l’idea di uscire subito con qualcosa ma poi abbiamo cercato di sfruttare la situazione del lockdown a nostro vantaggio, avevamo delle idee che ci piacevano e ci abbiamo lavorato: “SpinOff” è il risultato, praticamente autoprodotto, una cosa che non avevamo mai fatto. In generale la pandemia ha condizionato molto il nostro lavoro nell’ultimo anno e mezzo, perchè prima abbiamo dovuto ritardare l’uscita di “Quando ero satanista” e poi abbiamo potuto promuoverlo poco live.

Una delle caratteristiche del vostro suono, dal mio punto di vista, è che sembra un suono da sala prove, da jam session: d’impatto eppure creativo, non si sa mai bene dove potrete sfociare.
Ci piace che sia così e mi fa molto piacere se mi dici questo per quanto riguarda “SpinOff” perchè vuol dire che non abbiamo perso le nostre caratteristiche, pur essendo un disco nato in lockdown, come dicevo prima.
Nel disco ci sono brani come “Buscemi” e “Holly e Benji”; da dove nascono queste reference?
Ci piace mettere riferimenti alla cultura pop nei nostri brani, spesso non ci spieghiamo neanche troppo come vengono fuori, sono parte del mondo con cui siamo cresciuti, semplicemente.
“Holly e Benji” nello specifico è nata così su proposta dei Materazi Future Club, con cui duettiamo nel brano: loro fanno pezzi tutti a tema calcistico, ma io non ho mai visto una partita di calcio in vita mia, quindi non avrei saputo cosa scrivere, così abbiamo trovato un punto di incontro tra cultura nerd, in cui sono più a mio agio, e calcio.
“Buscemi” invece è proprio un omaggio a Steve Buscemi e alla sua faccia, che è quella di uno perennemente strafatto e stanco nella vita. Tutti noi abbiamo avuto giornate in cui avevamo la faccia “alla Buscemi”.
Come è nato il rapporto con Woodworm, la vostra attuale etichetta e che vantaggi vi sta dando?
La cosa bella di lavorare con loro è che ci lasciano molto liberi dal punto di vista musicale, senza influire sulle scelte e questo per noi è essenziale.
Abbiamo conosciuto Vittorio Farachi, il nostro manager, quando lavorava a Rockit, che 2 anni fa ha organizzato “Tour Didascalico”, in cui abbiamo suonato con band che ritroviamo su “SpinOff” come i Tropea e Montag (cantante dei Giallorenzo, con cui poi abbiamo collaborato in “Minicanzoni”) e lui poi ha parlato di noi a Woodworm quando è passato a lavorare per loro, così ci hanno contattato.
Cosa prevede l’estate dei Tonno?
Finalmente il ritorno live, abbiamo già un po’ di date fissate con Locusta e non vediamo l’ora di tornare sui palchi; poi abbiamo già anche dei brani nel cassetto e prossimamente uscirà un nuovo lavoro, ma finchè si può suonare dal vivo, suoniamo intanto!