Già solo il titolo di questo articolo farà la gioia dei fan dei Radiohead ormai a digiuno da tanto tempo – sono passati 6 anni da “A Moon Shaped Pool” – nonostante i vari componenti abbiano pubblicato album con i propri progetti personali. A tutto questo si aggiungono i The Smile di cui fanno parte Thom Yorke e Jonny Greewood, accompagnati dal batterista Tom Skinner e l’insostituibile Nigel Godrich in fase produttiva.
La nuova band, che prende il nome da una poesia di Ted Hughes (la trovi in basso), ha debuttato qualche ora fa nel format creato da Glastonbury, in livestreaming da Worthy Farm, esibendosi in una serie di inediti dal persistente sapore math rock che probabilmente faranno parte di un lavoro che verrà annunciato a breve.
In attesa di vedere e ascoltare per intero tutto il set qua sotto puoi farti un’idea di che pasta siano fatti i The Smile.
Aggiornamento 03/01/22: The Smile pubblicano il primo video del brano di debutto “You will never work in television again”. Il pezzo, presentato per la prima volta al secret show del gruppo durante l’evento virtuale di Glastonbury dell’anno scorso, è una tirata post punk che permette il giusto sfogo all’energia repressa da questi tempi bui e tempestosi con riferimenti nemmeno tanto espliciti all’ex Cavaliere di Arcore e (speriamo di no) futuro Presidente della Repubblica Italiana.
The Smile si esibiranno a fine gennaio al Magazine di Londra per un pubblico seduto e composto ma sarà possibile acquistare i biglietti per assistere alla performance trasmessa in livestream. Gli orari dei concerti per il pubblico italiano saranno il prossimo 29 gennaio (alle 21 e alle 2.00) e 30 gennaio (alle 12.00). Le prevendite aprono il 7 gennaio alle 10.00.
Per l’acquisto puoi cliccare qui.
Qui sotto invece il player del video.
Aggiornamento 30/01/2022: Nei giorni di poco precedenti la trasmissione delle performance trasmesse in streaming di The Smile, esce il nuovo pezzo “The smoke”, corredato da un lyric video creato dallo scrittore e regista vincitore del premio BAFTA Mark Jenkin. Un brano che ruota attorno ad un giro di basso pregnante con un intreccio electro-jazz e una densità avvolgente. Qui sotto puoi vedere video:
Aggiornamento 19/03/2022: Esce per XL il terzo singolo di The Smile, “Skrting on the surface”.
Il video (che puoi vedere qui sotto) – opera dello stesso regista del precedente – è un viaggio estetico e cupo all’interno di una miniera in disuso di Rosevale, in Cornovaglia. È stato girato in bianco e nero, su pellicola 16 mm e la pellicola è stata sviluppata a mano con la stessa acqua della miniera.
Le immagini volutamente disturbate di quello che sembra essere un documentario d’altri tempi sono accompagnate dalla vocalità sussurrata ed eterea di Yorke e da un insieme di toni delicati e bilanciati di chitarra e sezione ritmica, a comporre una sinestesia incantevole e toccante.
Di seguito le date del tour italiano:
14 luglio 2022 – Fabrique, Milano
15 luglio 2022 – Piazza Trento Trieste, Ferrara
17 luglio 2022 – Arena Sferisterio, Macerata
18 luglio 2022 – Cavea dell’Auditorium Parco Della Musica, Roma
19 luglio 2022 – Teatro Antico, Taormina
AGGIORNAMENTO 05/04/2022: arriva il quarto singolo per The Smile, si intitola “Pana-Vision” ed è un brano visionario come le figure misteriose del video, che si muovono inquiete su un tappeto sonoro dalle atmosfere ovattate. Il brano è parte della soundtrack della nuova stagione della serie tv “Peaky Blinders”, attualmente in onda nel Regno Unito.
AGGIORNAMENTO 21/04/2022: un nuovo singolo per The Smile e l’annuncio (infine) della data di uscita dell’album di debutto: il prossimo 13 maggio uscirà (in digitale) “A light for Attracting Attention”, targato XL. Il formato fisico arriverà un mese dopo circa (17 giugno). L’album conterrà 13 tracce ed è stato prodotto e mixato da Nigel Godrich e vedrà la presenza di artisti jazz tra cui Byron Wallen, Theon e Nathaniel Cross, Chelsea Carmichael, Robert Stillman e Jason Yarde.
Il nuovo brano estratto invece si intitola “Free in the knowledge” ed è una ballad la cui intensità è sottolineata da un sottofondo di archi, in un crescendo emotivo. È forse il brano più bello (insieme a “Skrting on the surface“) tra quelli ascoltati finora e speriamo che questo nuovo lavoro possa soddisfare le già alte aspettative. “Free in the knowledge” è stato presentato per la prima volta da Thom Yorke all’evento Letters Live alla Royal Albert Hall di Londra a dicembre 2021, prima esibizione dal vivo dopo la pandemia, ed è stato dedicato a tutti i colleghi musicisti inglesi. Il video, una specie di Passione evangelica, è stato girato da Leo Leigh. Segnaliamo anche il remix in versione dub, pubblicato dal produttore reggae Dennis Bovell, del primo singolo targato The Smile (“The Smoke”) (vedi player).
AGGIORNAMENTO 12/05/2022: poco prima dell’uscita dell’album, The Smile regalano un altro estratto, il numero 6: si tratta di “Thin Thing”, un pezzo armonicamente psicotico accompagnato da un video di animazione in stop motion. Diretto da Cristobal Leon e Joaquin Cocina, è stato girato in 6 mesi e ricorda le immagini surrealiste dei film di inizio secolo. I registi rivelano: “Ascoltando la canzone la prima volta, ci siano immaginati un fluido frenetico che trasportava macchine, pezzi di corpi umani e piante carnivore. Quando abbiamo presentato l’idea alla band, Thom ci ha raccontato di un sogno che ha ispirato la canzone. Il video è la congiunzione di queste due visioni”. La visione è consigliata ad un pubblico creativo.
Aggiornamento 14/05/22: Ad ascolto ripetuto del disco si hanno chiare, anche se restano solo speculazioni, il modus in cui le tracce e il progetto tutto abbia preso piede. È indubbio che ci sia tantissimo Yorke dentro “ALfAA” non soltanto in fase di contributo e idee ma proprio come materiale pregresso alla stesura dei pezzi, basti ascoltare l’iniziale “The Same”, “Open The Foodgates”, per scorgere le aderenze sonore al Thom solista o immergersi in “Pana-vision”, “Waving a White Flag” e nella conclusiva “Skirting on The Surface” per ritrovare le armonie suspiriane del Thom compositore. Mentre è netta la differenza con i pezzi più math-rock capaci di creare contrappunti sonori completamente differenti rispetto ai brani citati. La vicinanza di Jonny poi è in grado di dare vita a certe perle che non sfigurerebbero in un disco dei Radiohead (l’orchestrale “Speech Bubbles” e “Free in the Knowledge”).
Quello che a prima vista, o primo ascolto, potrebbe apparire come un album troppo eterogeneo e sfaccettato trova poi il suo focus proprio nell’imprevedibilità sfuggente alle etichettature di genere e nell’addomesticamento musicale, cosa da cui i singoli componenti del gruppo sono sempre riusciti a fuggire. I Radiohead sono morti(?). W i The Smile!