The Apple Drop, il decimo dei Liars, uscirà il prossimo 6 Agosto a circa quattro anni dall’ultimo “TFCF” (di cui abbiamo parlato qui).
E se il proposito di Angus Andrew (aka Liars) è oltremodo ambizioso (“volevo creare qualcosa che andasse oltre le mie capacità – qualcosa di più grande di me stesso”), la collaborazione con Laurence Pike, batterista jazz avant-garde, Cameron Deyell, polistrumentista, e la scrittrice Mary Pearson Andrew fanno presagire che le aspettative non andranno deluse: “Per la prima volta ho collaborato con altri musicisti fin dalle prime fasi di composizione dell’album, permettendo agli altri di influenzarmi“, dice Angus.
E a giudicare da “Sekwar”, il primo assaggio di questo nuovo lavoro, sembra proprio che Liars sia in ottima forma. Una jazztronica d’autore dallo sfondo dark e una voce profonda artatamente distorta.
Lo stesso Liars dice del suo lavoro: “In tutta la storia dei Liars ho sempre costantemente cercato di sviluppare nuovi metodi per creare musica. Per ogni progetto, abbandonavo completamente i metodi precedenti e cercavo di imparare nuovi modi di scrivere e produrre canzoni. Ma ad un certo punto mi sono reso conto che questo viaggio non è una linea retta, sono sempre più convinto che il mio percorso assomiglia di più ad una spirale. Quando creo cose nuove, quelle vecchie possono assumere un nuovo significato ed evolvere in qualcos’altro”.
Aggiornamento 25/06/21: Il viaggio nell’universo parallelo dei Liars continua con il secondo singolo “Big Appetite” che contiene meno arrangiamenti elettronici e più riferimenti rock. Andrew afferma “La canzone stessa tratta dell’avidità insita nella società dalla quale il protagonista della traccia sta scappando. “È l’unico punto in cui nel disco si parla delle cose da cui stai cercando di scappare. Vivo in questo tipo di posto strano che è molto isolato. Ma abbastanza stranamente, uno dei versi di quella canzone viene da questa situazione che si è verificata, non molto tempo fa qui, dove si è scoperto che qualcuno stava perforando il fondo degli alberi e versandoci dentro benzina perché stavano cercando di uccidere gli alberi così che potessero avere una vista sull’oceano. È stata una cosa davvero strana trovarsi in un posto come questo perché è così sereno. Ma era una metafora: questa idea di egoismo. Questo è il genere di cose con cui lottiamo, credo, come società”.
Aggiornamento 06/08/21: Angus pubblica oggi il disco mostrando la splendida forma della sua creatura che ad ogni capitolo riesce sempre a trovare spunti e vie traverse per rigenerarsi. Anche in questo album, così come nei precedenti, troviamo episodi “malati”, filtrati attraverso l’uso di elettroniche sinistre e sghembe, momenti più Radioheadiani (“From What The Never Was”) e altri dove Andrews prende fiato e si gode il panorama notturno (“King Of The Crooks”).
Insomma i fan della prima ora che seguono estasiati la parabola dei Liars non rimaranno delusi, i nuovi adepti invece resteranno folgorati da “The Apple Drop” per poi fare retrospettiva e non abbandonarli mai più.