
Quattro brani per parlare alla testa e al cuore, costruendo un percorso intimo e personale che si snoda lungo questi mesi di lockdown e pandemia, in cui la musica ha fatto a tutti da compagna essenziale.
È così che EDY rilegge 3 classici della musica italiana (classici per epoche e caratteristiche diverse) e ci aggiunge del suo con l’inedito che dà il titolo all’EP, scritto da Matteo Scannicchio e Giorgio Maria Condemi. Si parte da “Un giorno dopo l’altro” di Tenco (“un manifesto culturale” lo definisce lo stesso EDY), si passa per “Zeta Reticoli” (hit mai dimenticata dei Meganoidi), manifesto di un’ansia da prestazione e una voglia di rivalsa verso un mondo che ci ha letteralmente “esortato alla rinuncia” per approdare a “Tutta mia la città”, ovvero “un deserto che conosco”, un verso più manifesto del lockdown penso sia impossibile da trovare.
EDY si guarda dentro con nostalgia rispetto alla vita pre-lockdown chiedendosi chi ha sparato al suo io precedente, chiudendolo in casa, ma trovando anche nella musica la risposta per uscire da questa situazione, un punto di partenza e una passione dalla quale ripartire.
“Aspetterò il momento per un migliore slancio”.
(Alessio Gallorini)
