“As Blue As Indigo” è stato il disco che ha mostrato al mondo di che pasta sono fatti i Tigercub, seguito poi dall’Ep del 2017 “Evolve or Die”, che tornano sulle scena il prossimo 18 Giugno con As Blue As Indigo, licenziato via Blame Recordings (qui il pre-order).
Tutti gli inediti sono stati scritti nell’arco di due anni e prodotti in autonomia dal frontman della band, Jamie Stephen Hall, affiancato da Adrian Bushby (Foo Fighters, Muse) mentre il mixaggio è ad opera di Tom Dalgety (Pixies, Ghost, Royal Blood). Il misterioso titolo dell’album ha preso vita dalla teoria che vuole essere soggettiva la percezione dei colori e che dunque non esista un colore universalmente riconosciuto da occhio umano allo stesso modo. Da questa base Jamie si è poi inoltrato nell’animo umano raccogliendo sensazioni di ansia, depressione, mascolinità tossica, da cui ognuno trae i suoi “gradienti” per poi spostarsi su temi molto più personali come la morte di sua nonna e il suicidio di un caro amico “In passato non ho mai sentito di poter parlare di cose veramente personali. Ho sempre usato una maschera. È abbastanza facile farlo perché non ti esponi comunque. Ho sempre cercato inconsciamente di evitare di parlare di me stesso. Non volevo più farlo. Volevo che parlasse di me e che elaborasse le mie emozioni per la prima volta. Penso che questo ci abbia resi più genuini e autentici come band”.
La band di Brighton a Gennaio ha diffuso il primo singolo “Beauty” e qualche giorno fa è arrivato a dare man forte anche “Stop Beating On My Heart (Like A Bass Drum)”, i brani mostrano una nuova propulsione rock sempre attuale sia nelle dinamiche che nelle melodie, quest’ultimo presentato attraverso un video che vede protagonista in solitaria Jamie che, diretto da Ultra Sharp, introduce la tematica affermando “Ci sono persone nella vita che sembrano portare una nuvola di tossicità e conflitto con loro ovunque vadano. Quando vengono nel mio mondo è come se si fossero formate nuvole di tempesta sopra la mia testa ed è solo questione di tempo prima che cada la goccia di pioggia e scoppia la tempesta… La tempesta apre vecchie ferite. Rimango senza timone e disorientato e quando comincio a rialzarmi so che è solo questione di tempo prima che accada di nuovo. In “Like A Bass Drum” sto supplicando che finisca, smettila di battere sul mio cuore come una grancassa”.
Aggiornamento 08/04/21: “Dal punto di vista lirico Blue Mist In My Head parla di affrontare la depressione mentre ci si sente alienati e scollegati dagli altri. Quella sensazione di sentirsi come se fossi su un pilota automatico mentre attraversa i movimenti della vita, non sono davvero lì, io: “Non sono nella stanza, sono completamente scomparso.” Quest’ultima affermazione di Jamie fa venire in mente quel pezzo dei Radiohead che fa “And I’m not here/This isn’t happening” (“How To Disappear Completely”), ascoltando il singolo invece Yorke e soci sono un puntino lontano nella galassia musicale, da queste parti i ritmi e le melodie sanno di alt rock colorato come un donuts pieno di praline seppur, appunto, le tematiche sono tutt’altro che allegre e speranzose.
Aggiornamento 07/05/21: Dopo tre singoli al fulmicotone i Tigercub abbassano i toni, spengono gli amplificatori, mettono da parte la sezione ritmica per dare vita al brano più folkly del plot, tra quelli ascoltati. “Funeral “è tutto voce, chitarra acustica e archi, qualcosa che proprio non ti aspetti dal trio che viene presentata sempre da Jamie “è una canzone che ho scritto per affrontare la morte, in primo luogo per affrontare direttamente la morte di mia nonna, ma anche come sfogo emotivo per la quantità scioccante di amici che ho perso a causa del suicidio nel corso degli anni. Trovo che scrivere canzoni sia incredibilmente catartico e terapeutico, mi aiuta a elaborare le mie emozioni e a capire cosa c’è al centro di me. Trovo difficile esprimermi correttamente nella vita di tutti i giorni, mi è sempre stato insegnato come maschio che ritrarre qualcosa di diverso dallo stoicismo era un segno di debolezza e che dovrebbe essere sovrascritto con umorismo gioviale e cazzate tossiche generali. Oggigiorno stiamo tutti imparando quanto sia sbagliata questa affettazione, ed è giusto che sia così”.
Aggiornamento 18/06/21: Zitta zitta, quatta quatta la band capitanata da Jamie Stephen Hall sforna un altro azzeccatissimo album che fa volare alto le quotazioni nella Borsa indie rock internazionale. Ignorare nel 2021 i Tigercub equivale a voler restare ancorati al passato, il che va pure bene, le radici sono importanti, tuttavia per capire il presente non puoi guardarti perennemente alle spalle perché così facendo si perde l’essenza del “qui e ora” rischiando poi di non capire il mondo (musicale, of course) che ti circonda.
Non mi sbilancio troppo se dico che “As Blue As Indigo”, allo stato attuale, entrerà in molte classifiche di fine anno (almeno in quelle prettamente rock). Nella mia sicuramente, per quanto possa valere.