Il 2017 è stato l’anno che ha visto la pubblicazione di “V”, quinto album appunto, poi la band inglese si è eclissata facendo perdere le proprie tracce fino ad oggi annunciando l’arrivo di un mini disco intitolato Lout che sarà pubblicato il prossimo 12 Marzo via Wolf Tone/Virgin Music Label & Artist Services (qui il pre order).
Con questi tre inediti i The Horrors cambiano nuovamente pelle: il post punk degli esordi che via via si sporcava di psichedelico rock ora assume tinte nuovamente scure con un movimento sonoro Industrial che fa l’occhiolino agli Skinny Puppy. I fan resteranno sicuramente a bocca aperta per questa ulteriore, ma naturale, metamorfosi che può essere già ascoltata attraverso il primo singolo che è anche la title track. Faris Badwan ne rivela i dettagli “Lout parla della relazione tra scelta e possibilità, l’assunzione di rischi e la sfida alla fortuna. Come band, in particolare dal vivo, abbiamo sempre avuto un lato aggressivo e quando abbiamo cominciato a scrivere le nuove canzoni è diventato chiaro che stavamo andando in quella direzione.” Gli fa eco il tastierista Tom Furse “C’è qualcosa che sembra un ritorno a un suono più pesante, ma in realtà è a un milione di miglia di distanza da tutto quello che abbiamo.” Chiude il cerchio Il bassista Rhys Webb dicendo “È la musica più cattiva che abbiamo fatto da Strange House. Un’intensa raffica di industrial noise. Un ritorno allo spirito e all’attitudine dell’album di debutto, ma proiettato nel futuro.”
Con le restrizioni adottate in tutto il mondo per contenere il covid-19 la band si è trovata costretta a fare di necessità virtù ponendo le basi per un ritorno all’autoproduzione, è sempre Tom a spiegarlo Tom: “Io e Joe ci siamo trasferiti entrambi da Londra verso le nostre rispettive coste e il processo è diventato più incentrato sul lavoro a distanza. L’inizio di Org l’ho composto cazzeggiando con alcuni campioni nel mio studio di casa, i suoni erano così aggressivi, sapevo che i ragazzi li avrebbero apprezzati. Gran parte dello sviluppo della musica siamo noi che lavoriamo a distanza in modo indipendente e poi ci riuniamo quando pensiamo di aver raggiunto il limite massimo di ciò che possiamo fare da soli “. Poi continua “In passato i nostri pezzi più pesanti nascevano dall’energia che veniva fuori suonando tutti insieme in una stanza, ma creare questa atmosfera da remoto è stata una sfida diversa. Non vedo l’ora di suonare queste canzoni dal vivo perché c’è tantissima libertà in quel chaos.” A queste dichiarazioni si aggiungono quelle di Webb “Siamo arrivati alla conclusione che non avevamo bisogno di fare questo EP per nessuno tranne che per noi stessi. La pressione di fare un singolo radiofonico o per la TV semplicemente non esiste più. L’unica cosa di cui dobbiamo preoccuparci è di fare la musica migliore che possiamo.”
1.Lout
2. Org
3. Whiplash
Aggiornamento 12/03/21: Tra i Nine Inch nails iconoclasti di “Downward…, il Manson era-industrial (sempre con lo zampino, anzi l’artiglio di Reznor), e i clangori metallici degli Einsturzende Neubauten questo Ep svela un ulteriore personalità (schizofrenica) degli Horrors i quali si reinventano per poter restare fedeli a se stessi.
Tre pezzi che aprono uno squarcio sul futuro prossimo venturo di Badwan e soci, un futuro distopico dettato da un presente nefasto, indirizzato verso il collasso con i terrestri che allo stesso tempo sono protagonisti restando anche immobili spettatori. Gli Horrors uccidono se stessi per rinascere. E ci riescono.
Sono solo tre pezzi, ma tanto basta per capire le loro intenzioni.