Prima o poi doveva accadere che due tra le più rappresentative musiciste del panorama dark folk (a tinte metal) si incontrassero per dare luce, in questo caso “oscurità”, a quello che speriamo sarà un progetto ad ampio raggio che culminerà con un album di inediti. Anche perché sia Chelsea che Emma Ruth sono avvezze ad album collaborativi: la prima ha pubblicato assieme a Jess Gowrie un disco a nome Mrs Piss, mentre la Rundle ha prestato la propria voce in due nuovi dischi coi Thou (qui info e streaming).
Al momento non c’è niente di certo se non un singolo che rispecchia le due anime che ne fanno parte e che si intersecano tra luci e ombre gothic, si intitola “Anhedonia” ed è uscito qualche ora fa su Sargent House.
Interpellata sul brano nato da una sua intuizione, e su questa collaborazione, Chelsea prende la parola per prima affermando “Ho scritto “Anhedonia” dopo averla sperimentata durante l’estate del 2019, poi ho nascosto la canzone e sono andata avanti con il mio album acustico e il successivo tour in Nord America. Quando il COVID-19 è arrivato e gli ordini di lockdown sono iniziati nel 2020, il mio tour europeo è stato cancellato e sono dovuto volare a casa. Irrequieta, ho iniziato ad ascoltare attraverso i miei archivi canzoni non finite e piccole idee inutilizzate. Quando ho ascoltato di nuovo Anhedonia, mi sono resa conto di quanto i testi sembrassero stranamente rilevanti per i tempi attuali. Volevo lavorare su una canzone con Emma da molto tempo, quindi l’ho registrata e l’ho inviata. Ha gentilmente aggiunto la sua splendida voce e chitarra solista, e poi Ben l’ha mixata, aggiungendo il suo caratteristico paesaggio sonoro come una fortezza attorno alla canzone. Mentre riascoltavo la versione finale, sono stato finalmente in grado di liberare quelle emozioni che non riuscivo a provare nel 2019. Ero preoccupata per il rilascio della canzone, non volendo romanticizzare la condizione dell’anedonia (l’incapacità di provare piacere), ma ho anche capito che potrebbe essere catartica per altri che stanno lottando, come lo è stato per me, a cantare e ballare per uscire dalla depressione.”
Emma aggiunge “Mi sono commossa fino alle lacrime quando mi ha mandato Anhedonia, il che ha reso il tracciamento molto emozionante e lento alla fine. Adoro il modo in cui le chitarre che ho suonato si sono trasformate nel mix di Ben. L’intera canzone gira in un vortice di suono doloroso e ancora adesso ascoltandola è un duro colpo al mio cuore.”