
SLWJM, segnatevi questo nome, dietro a cui si celano gli astigiani Paolo Longhini, Lorenzo Morra, Davide Mancini e Leonardo Barbierato: Mega è il loro primo lavoro sulla lunga distanza e il talento c’è tutto, tra atmosfere r’n’b (“Nothing but u” il più fulgido esempio), ammiccamenti jazzy (“Hold on”), ma anche momenti alla Jamiroquai (“Story of my life”) e un gusto per il soul e ciò che è raro trovare in una band italiana, soprattutto se alle prime armi.
Ne viene fuori un lavoro complesso ma compatto, variopinto al punto giusto e capace di conquistare al primo ascolto, gettando l’ascoltatore in un buco spazio-temporale che fa confinare il 2021 con gli anni ’60.
Basta chiudere gli occhi per ritrovarsi in un fumoso locale jazz di New Orleans o in un club di Chicago, ma invece siamo nelle Langhe o giù di lì, a dimostrazione che non serve a volte guardare troppo lontano per trovare la bellezza.
La speranza è che Mega sia solo il primo passo di una fulgida carriera e l’augurio, per loro, non può che essere di portare i loro brani live nei luoghi che li hanno ispirati e da cui traggono origine. L’America non è poi così lontana…
(Alessio Gallorini)
