
Secondo disco per la cantautrice ligure Charlie Risso, a quattro anni di distanza da “Ruins of Memories”: Tornado, questo il titolo di questo nuovo lavoro, è un disco cupo e ricco di atmosfere, che si destreggia tra momenti rock e momenti melodici, atmosfere rarefatte proprio come quando si è di fronte a un cielo scuro, che preannuncia burrasca.
Un giro di basso accattivante, su cui la voce della Risso si staglia purissima, è “Dark”, primo singolo estratto, che ci fa subito intuire cosa ci aspetta, con l’atmosfera che si perpetua in “Lord of misrule”, in cui fiati ed archi fanno da contraltare al tema principale del pezzo. “Tornado” è il brano manifesto: pezzo evocativo, potente, suggestivo che racconta come l’amore sia l’unica protezione dal disastro che si sta per abbattere (il tornado del titolo). “It makes me wonder” è il brano più rock del disco, con le sue atmosfere alla Cranberries, mentre con “Nothing at all” si torna a sonorità più riflessive, quasi slowcore.
“Hollow town” si apre al folk, così come “Crossroads” si muove invece su atmosfere più epiche e una ritmica più “easy” nel ritornello.
Chiude l’ottima “We’re even”, un lento in cui le chitarre sono nascoste sullo sfondo e ancora viene in primo piano la pulizia vocale della Risso, che chiaramente ricorda Dolores O’Riordan, un paragone ingombrante a cui dovrà essere brava a tenere fede nel corso del tempo: il talento non le manca.
(Alessio Gallorini)
