
A 4 anni di distanza da “Oltre quello che c’è” e a pochi mesi dall’EP “Allegria”, torna Andrea Mastropietro, in arte L’Albero, con il suo secondo disco solista (dopo lo scioglimento dei The Vickers) Solo al Sole: si tratta di un disco di cantautorato puro, raffinato, che sembra atterrato direttamente dagli anni ’70.
Si respirano Battisti (“Quando viene sera” con quella citazione “seduta in un caffè…”), Tenco (omaggiato in “Dalida”), ma anche De Gregori e certe atmosfere rockabilly (“Vengo a prenderti”).
Chitarre acustiche e sax s’intrecciano con l’amore per i synth e le atmosfere psych (“Volo 573”) di questo giovane ragazzo fiorentino che ha letteralmente costruito questo lavoro tutto da solo, dagli arrangiamenti alla produzione, dimostrando una maturità e una raffinatezza notevolissime, irreali se pensiamo che questo disco esce nel 2020.
“Solo al Sole” è un salto indietro nel tempo, a quando la musica poteva cambiare le cose, a quando con un vinile sul piatto si poteva viaggiare, perdersi nel mondo sdraiati nella propria cameretta, a quando sentire un disco era un’esperienza a cui dedicare tempo e ogni canzone andava consumata.
In quest’epoca di singoli mordi e fuggi, ci voleva proprio un disco così.
(Alessio Gallorini)
