Quella degli americani Gustaf è una storia insolita, nascono artisticamente nel 2018 e senza aver mai pubblicato nulla iniziano farsi il nome ed essere apprezzati grazie ai live set che arrivano fino a Beck, il quale ha voluto poi che il gruppo suonasse durante un secret show per la promozione del suo ultimo disco. Dopo è andato tutto più o meno in discesa, sempre e solo grazie alle performance e all’art rock misto post punk che la band statunitense è riuscita ad amalgamare, come testimonia il singolo “Mine”.
Con tutto questo fermento che hanno attorno loro invece se la prendono comoda e pubblicano in questi giorni il singolo citato qua sopra, con il lato b contenente “Design”, e la frontwoman Lydia Gammill ce lo presenta così: “Questa canzone parla di avere un falso senso di diritto. Qualcuno che si sente attaccato o come se fosse stato cacciato dal proprio mondo e non avesse ciò che merita. Qualcuno con un senso delirante di sé la cui rabbia e frustrazione sono divertenti come il sovrintendente in un film di una confraternita universitaria.
Le battute di apertura fanno sembrare che il narratore sia criticato da qualcun altro e la loro rappresaglia è come una specie di “mi stai prendendo in giro, non puoi dirmi queste cose! Ho inventato l’acqua, teppista!”.
Aggiornamento 04/12/20: A distanza di due mesi dalla presentazione del precedente singolo la band fa sapere di voler pubblicare un “7 contenente oltre al pezzo già ascoltato anche “Design” (lo acquisti qui). La canzone ha un impianto lo fi scarno e per questo molto accessibile anche a orecchie distratte mentre i testi ci vengono spiegati direttamente dalla voce di Lydia Gammill: “Si tratta di criticare qualcun altro, forse qualcuno che si posiziona sopra di te o ti critica – li guardi e sei come “guarda, siamo entrambi in fondo al pozzo insieme, non comportarti come se non fossi un abitante del pozzo, e inoltre non dimenticare che ci sono persone intrappolate sotto il pozzo che non stiamo nemmeno cercando di aiutare in questo momento! Invece mi stai prendendo in giro in fondo al pozzo, quindi qual è il tuo problema?” Poi continua “Il desiderio può portarci fuori strada. Nel tentativo di raggiungere qualcosa, potremmo non renderci conto che stiamo calpestando altre persone e le persone che vengono calpestate potrebbero non rendersi conto che si stanno solo abituando a essere calpestate. Essenzialmente,
“Design” cerca di essere un commento sottile o non sottile sull’oppressione sistemica e su come siamo tutti nati in un sistema rotto e oppressivo che ci porta a seguire schemi oppressivi. A volte proviamo ad agire come se fossimo al di fuori di questi schemi, ma in realtà siamo in grado di causare gravi danni agli altri, sopportando grandi danni da parte degli altri, e trarre profitto dal danno degli altri “.
Aggiornamento 30/07/21: Dopo la serie di singoli che abbiamo segnalato nei mesi scorsi è arrivata la notizia sul debut album della band che arriverà il 1 Ottobre via Royal Mountain Record. Il titolo del disco è Drag For Ego Slobs ed è stato co-prodotto da Carlos Hernandez (Ava Luna, Sneaks, Mr. Twin Sister) assieme a Gammill la quale introduce anche il nuovo singolo, con relativo video, “Book” è una canzone sulla fallacia e la lotta per andare avanti. È cercare conferme nei posti sbagliati e dalle persone sbagliate. Il ritornello, “Sono andata avanti, ho una testa” è una piccola provocazione divertente che troviamo sia lanciata in faccia o che esce dalla nostra bocca. Ognuno ottiene il suo momento sul piedistallo e ognuno ottiene il suo turno cadendo da esso. Che sia su o giù, “Book” riguarda l’accettazione di qualsiasi livello tu sia.”
01/10/21: Esce oggi il debutto della band art punk di Brooklyn assieme ad un paio di novità, la prima è che se ne andranno in giro ad aprire i concerti americani degli IDLES e quelli europei delle Pillow Queens, la seconda riguarda il nuovissimo video di “Cruel” presentato sempre da Lydia “Quando ho iniziato a scrivere il testo mi piaceva l’idea di qualcuno che si arrabbiava con la luce del sole che splendeva attraverso la finestra. Volevo giocare con l’idea di qualcuno che si vittimizzaa per una benedizione. Alla fine “Cruel” è diventata una canzone “d’amore” o, come va con molte canzoni di Gustaf, una canzone anti-amore”. Riguardo al video afferma “La protagonista di “Cruel” è ingiustamente arrabbiata con qualcuno che ha dato un assaggio di una cosa buona e poi l’ha portata via. Ora è rimasta l’ossessione dall’emozione di ciò che avrebbe potuto essere. Erano contenti di ciò che avevano già , ma una volta che hanno saputo che qualcosa di più era possibile si sono indignati per averlo perso. Pensando egoisticamente che se avessero saputo che sarebbe stato così, avrebbero preferito non averlo affatto.”