Joshua Barnhart deve il nome del suo progetto musicale a “Dodici Racconti Raminghi”, romanzo di Gabriel Garcia Marquez, sotto questa stella nascono gli Strange Pilgrim che, dopo essere stati per un breve periodo di tempo un side-project duo (l’altro membro è Paul Dutton) ben presto pubblicano il disco di debutto “Turn Out The Light” (2016) e contestualmente le fila della band si sono ingrossate facendo entrare anche Caleb Nichols, Adam Nash (Goodnight Texas), Pat Spurgeon (Rogue Wave), Sterling Schlegel, Paul Dutton e Taylor Belmore.
Con l’assestamento della line up gli Strange Pilgrim hanno poi pubblicato una manciata di singoli che mostrano quanto sia diventato più strutturato e coinvolgente il suono psych pop accoppiato a liriche incentrate su tematiche riguardanti l’incerta situazione socio-politica che però si alternano altre un po’ più easy e in linea con il genere proposto, contatto con la natura e ricerca della libertà individuale che poi diventa anche della comunità.
Il nuovo singolo “Staring at the Sky”, in anteprima qua sotto, invece sposta l’attenzione sul periodo che stiamo vivendo, immaginando uno scenario dove un gruppo di amici si incontra per avere un’esperienza lisergica, ce lo introduce Joshua: “Nel contesto del COVID, il rassicurante rifugio casalingo e l’attuale rivolta in tutto il paese contro la brutalità della polizia e il razzismo sistematico, questa canzone potrebbe sembrare un po ‘sciocca. Ma almeno per me, la stupidità è in parte ciò che rende la vita che vale la pena vivere e mi dà speranza per un futuro più giusto e gioioso.” Poi continua “Quando ho scritto Staring at the Sky, stavo pensando a un ricordo specifico, stando in piedi con alcuni amici intimi ai margini di un campo, mentre ero preso dall’effetto dei funghi, guardando il tramonto estivo. La bellezza era travolgente e il tempo sembrava fermarsi. Questa canzone è una specie di istantanea di quella sera.
Abbiamo cercato di far corrispondere il suono della musica al contenuto lirico e abbiamo creato le varie parti come un collage collaborativo. Oltre a Paul, Adam, Taylor e me stesso, la registrazione comprende Andrew Brennan (Farallons, Kelly McFarling) con chitarra elettrica aggiuntiva e Kelly McFarling con armonie vocali.
Per un po’, la mia scrittura si era concentrata sull’ansia e sull’imminente catastrofe climatica mondiale. Sebbene rilevante, non volevo rimanere bloccato, quindi ho deciso di scrivere riguardo qualcosa che mi ha reso felice. Qualcosa di semplice e umano. Qualcosa che spero che anche le altre persone siano in grado di relazionarsi, specialmente mentre non siamo tutti in grado di essere vicini gli uni agli altri. “