In principio fu “Policy” e in seguito “Friday Night”, quest’ultimo non un vero e proprio album di inediti ma brani eseguiti dal vivo, ora Will Butler annuncia l’arrivo di Generations che sarà disponibile dal prossimo 25 Settembre via Merge (qui il pre-order).
Il secondo disco solista del membro degli Arcade Fire è stato registrato nel suo studio casalingo in quel di Brooklyn, poi passato nelle mani di Mark Lawson e Shiftee per il mix finale. Il disco contiene undici tracce e viene descritto da Butler così “Il mio primo disco, Policy, è stato un libro di racconti, Generations è più un romanzo: disperato, divertente, un po ‘epico… Un grosso pezzo di questo disco si chiede: qual è il mio posto nella storia americana? Qual è il mio posto nel presente dell’America? Entrambi in generale – come partecipante, come tutti noi, nella merda che sta venendo giù – ma, anche estremamente nel dettaglio: io come Will Butler, persona ricca, persona bianca, mormone, yankee, genitore, musicista di qualche tipo, immagino. Cosa faccio? Cosa posso fare? Il disco pone questa domanda ancora e ancora, anche se non dà molto per le risposte”.
Il primo singolo estratto “Surrender” non può non far contenti i fan degli Arcade Fire della prima ora – quelli che hanno amato il gruppo canadese fino a “Suburbs” – perché al suo interno troviamo proprio tutti quegli elementi che hanno reso la band capitanata dai Butler un faro nel panorama indipendente internazionale, poi giustamente sfociato nel mainstream.
La canzone tratta di relazioni che stanno per concludersi e punti di vista che cambiano, Will sottolinea ancora quali sono i dubbi generati dal disco che successivamente si sono riversati nella canzone, aggiunge “Parla della confusione che si presenta quando le persone cambiano: non hai usato un ideale diverso? Non abbiamo avuto lo stesso ideale ad un certo punto? Chi di noi è cambiato? Come è cambiato il mondo? Rapporti che a volte desideriamo poter lasciar andare, ma che sono bloccati in noi per sempre. Si tratta anche di provare a staccarsi dalla visione del mondo in prima persona. “Cosa posso fare? Che differenza posso fare? ” Non si tratta di uno sforzo singolare: devi abbandonarti a un altro potere. Abbandona le persone che hanno già realizzato qualcosa che non hanno già creato qualcosa di nuovo! Il mondo non ha sempre bisogno di una nuova idea, non ha sempre bisogno di una nuova personalità. Cosa puoi fare con qualunque potere e denaro tu abbia? Arrenditi a qualcosa che è già stato fatto. E poi la canzone termina con delle scuse: mi dispiace di aver parlato tutta la notte. Perché parlare così, amico, non è sempre utile.”
Aggiornamento 25/09/20: Il musicista canadese pubblica oggi il suo nuovo disco e lo fa in due modi, il primo è prettamente musicale mettendo in full streaming gli inediti di “Generations”. L’altro modo è un track by track in cui ci racconta come è nato tutto, e puoi leggerlo sulle pagine di Stereogum, qui).