Come la stragrande maggioranza della popolazione mondiale anche Glen Hansard si è ritrovato per diverso tempo chiuso in casa in attesa che il covid-19 diventasse innocuo. In quel lasso di ore il musicista irlandese ha impiegato il suo tempo conversando via social con i suoi fan ma anche con musicisti (nel giorno del suo compleanno con l’amico Eddie Vedder) e con altre personalità provenienti dal mondo dell’ambientalismo. Tuttavia è riuscito a ritagliarsi degli spazi per comporre nuova musica e in queste ore è stato svelato l’inedito “Cold Comfort”.
Il brano arriva ad un anno esatto dalla pubblicazione di “This Wild Willing“, Glen prova a tratteggiare con il suo folk delicato e un po’ malinconico la situazione che stiamo vivendo, con la poesia che gli compete, dove la natura si riappropria degli spazi prepotentemente sottratti dall’uomo (“Streets are quiet but for/The sound of birdsong/There’s no rush upon us now”) ma riuscendo comunque a portare all’ascoltatore un messaggio di speranza (“And its little comfort I know/But its raining all over the world right now/And its little comfort I know/But the worst will soon be over”).
Ha deciso di presentarlo con un video casalingo in cui siamo testimoni di momenti intimi e qualche situazione buffa in giardino, dal canto suo lo presenta così “Tutto ciò che una canzone vuole è essere ascoltata. Spero che qualcosa in questa musica possa esserti utile. So che è stata di grande utilità per me comporla. La bellezza risiede nell’orecchio di chi ascolta.”
Assieme a questa canzone è arrivato pure il video di un brano già edito nel disco precedente, si tratta di “Good Life of Song”, che mostra Hansard e un manipolo di altri uomini alle prese con un viaggio in barca realmente affrontato e messo su pellicola nel documentario “The Camino Voyage” (2018). Uno di questi, il pittore e poeta Danny Sheehy, è poi tragicamente morto qualche tempo dopo ed il video è stato dedicato alla sua memoria, come conferma Glen “Ho scritto questa canzone a Parigi mentre vivevo presso l’Irish Cultural Centre. È un tributo alla vita di bardi e trovatori che nella loro marcia attraverso le città e i villaggi del mondo, cantando e bevendo, esprimono i dolori e le gioie dell’epoca mentre corteggiano l’oscurità e la luce con uguale conoscenza. Una canzone di gratitudine per il dono del canto. Lo dedico alla memoria del nostro capitano Danny Sheehy.”