In un periodo come questo funestato da una virulenta pandemia che ha ci costretti a stare in casa e la disobbedienza civile che in queste ore sta infiammando l’America a causa della morte di George Floyd una voce rabbiosa come quella di Bob Mould non poteva starsene in disparte a guardare che le cose semplicemente accadessero. Così a distanza di un anno da “Sunshine Rock” l’ex Husker Du torna con un nuovo capitolo discografico intitolato Blue Hearts in uscita il prossimo 25 Settembre per Merge (qui il pre-order).
Le quattordici tracce presenti nell’album parlano di un ritorno ai vecchi tempi, distorto ed urgente, lui stesso le definisce come “la più eccitante serie di canzoni di protesta che abbia mai scritto in una sola volta.” Dunque un disco diretto, che non le manda a dire, con una chiara visione d’insieme “Abbiamo un carismatico e telegenico leader sostenuto dagli estremisti cattolici. Questi stronzi hanno provato ad uccidermi una volta. Non ci sono riusciti. Mi hanno spaventato. Non ho fatto abbastanza. Indovina un po? Sono tornato e siamo di nuovo qui. E questa volta non mi siedo in silenzio e non mi preoccuperò di alienare nessuno”.
E pieno di questo senso di sdegno è anche il primo singolo dal titolo profetico e attualissimo, “American Crisis”, che Mould presenta così “American Crisis è un racconto di due epoche, parla di passato e presente. I paralleli tra il 1984 e il 2020 sono spaventosi: leader telegenici e carismatici appoggiati da estremisti cattolici, ma incapaci di gestire l’attuale pandemia come in passato l’epidemia di HIV/AIDS.” I proventi del singolo, fino al 7 Giugno, saranno devoluti ad OutFront Minnesota e Black Visions Collective. Qua sotto tracklist e video.
1.Heart on My Sleeve
2.Next Generation
3.American Crisis
4.Fireball
5.Forecast of Rain
6.When You Left
7.iberian Butterfly
8.Everyth!ng to You
9.Racing to the End
10.Baby Needs a Cookie
11.Little Pieces
12.Leather Dreams
13.Password to My Soul
14.The Ocean
Aggiornamento 14/07/20: Continua la crociata di Mould contro il “sistema America” che nel nuovo estratto “Forecast of Rain” prende di mira il personaggio politico numero 1 degli States e la sua controparte religiosa che se ne vanno a braccetto su una base alt rock che non si risparmia in quanto a sudore e parole al vetriolo (“Would this be blasphemy/When you’re a star, you can do what you want/Words on the skyline/Buildings will fall, you’ll pay for it all”).
Riguardo il brano in questione Bob dà un ulteriore input a chi lo ascolta avvicinandosi ai testi: “Da bambino, mia madre mi portava alla messa domenicale. Ho scritto molte canzoni sulla religione. Negli anni 2000, tornai nella Chiesa cattolica per tre anni, senza trovare il mio posto. Riconosco l’importanza della religione per coloro che credono: l’adorazione, i rituali, la comunità; amare il tuo prossimo, seguendo i comandamenti, facendo agli altri quello che vorresti fosse fatto a te. In breve, sii gentile con le persone, aiuta per quanto puoi e non rubare. Ma in questo momento, faccio fatica a capire come certi settari religiosi possano sostenere il comportamento di coloro che occupano la Casa del Popolo.Come puoi sostenere il loro disprezzo per la verità? Come puoi tollerare l’incessante vendetta? Come puoi stare accanto al tuo uomo mentre le persone sono in lacrime per liberare un cammino verso la Casa del Signore? Non sono bravo a citare le Scritture, ma posso usare due parole: Gesù pianse.”
Aggiornamento 09/09/20: L’ultimo estratto prima dell’arrivo del disco è “Siberian Butterfly”, un tiratissimo indie rock accompagnato da un video molto eighties.