I 23 and Beyond the Infinite sono una band proveniente da Benevento, nata nel 2012, e “Elevation to the Misery” è la loro quinta uscita. Il disco è prodotto dalla neonata Dirty Beach Records, l’inglese And Will Be Well e da I Dischi del Minollo.
Il disco è un concentrato di moderno psych rock, con tratti noise e post punk. Le influenze sembrano provenire tanto dalla tradizione della neopsichedelia californiana dei Thee Oh Sees (ora solo Oh Sees), quanto dal blues malato e chiassoso del Jon Spencer dei tempi buoni. In realtà c’è molto altro nella musica dei 23 and… a partire da un gusto molto spiccato per le stratificazioni di distorsioni, suoni, melodie, voci.
Così come l’artwork di copertina, schizzato e colmo di particolari, anche la musica della band è ricolma di stimoli: melodie pop, dilatazioni shoegaze, ritmi blues, cori messicani e rumori di sottofondo tipicamente noise. Il tutto va a comporre un meltin’ pot complesso e accattivante al tempo stesso. Tra le otto canzoni che compongono il disco scelgo “That Pig Was Right” come esempio migliore della musica dei beneventani. L’utilizzo di vibrato sulla chitarra, echi tex mex, esplosioni improvvise e una linea vocale alt pop ne fanno una perla di rock psichedelico contemporaneo.
Bella prova, dunque, questo “Elevation to the Misery”, disco maturo e raffinato nella sua dichiarata disintegrazione d’intenti.
(Aaron Giazzon)