Quando si parla di Arca, Trasformazione è la parola chiave. Una vita all’insegna della sperimentazione e della ricerca, in un cambiamento continuo che trova terreno fertile in un mondo fluido e lontano da schemi e categorie tese ad irrigidire o catalogare una persona, una identità, un’occupazione o un suono.
Alejandro Ghersi, l’artista di origini venezuelane, ora si chiama Alejandra e il titolo del singolo (“Nonbinary”) che anticipa il nuovo album è un chiaro riferimento a coloro che non si identificano in un genere preciso, ma fluttuano da uno all’altro. Il video sembra una chiara metafora di questo processo evolutivo perennemente in corso, dove Arca è prima mostrata sanguinante e ferita, poi circondata da cyborg, adagiata inerme su un lettino ginecologico, e quindi donna fiera che riemerge con movimenti consapevoli e rallentati dall’interno di un’enorme conchiglia: “I do what I wanna do when I wanna do it, bitch” è il mantra ricorrente.
Il pezzo è denso di rumori metallici e sinistri (Einsturzende Neubaten più estremi) e sottolineati da un’aura industriale pesante. Di sicuro, rispetto ai precedenti lavori, c’è sempre tanta voglia di osare ma i suoni sembrano ancora più rarefatti. Al di là di una sorta di distopia musicale, però, c’è qualcosa che attira e affascina in questo mix di suoni, rumori e voci soffocate (come nel precedente singolo, “@@@@@”, 60 minuti di cenni sonori, voci affusolate e note di pianoforte che riescono a raggiungere un picco comunicativo di grande potenza).
Tra i mille progetti che la vedono coinvolta (dalla moda alla pittura passando per la tecnologia) la frenetica Arca annuncia così il suo nuovo imminente album Kick i (XL), che vedrebbe anche la collaborazione di Bjork e Rosalia.
Nell’attesa si può assistere e partecipare interattivamente alle sue trasmissioni via streaming su Twitch e sul suo canale Discord (dove si può diventare suo collaboratore, produttore, sostenitore e alleato del suo lavoro, ottenendo il contrassegno di Mutante certificato). Di sicuro, questo è solo l’inizio della nuova vita musicale (e non solo) di Arca e nulla sarà come prima. Qua sotto il player dei video e i link dei canali online.
https://www.twitch.tv/arca1000000 – https://discordapp.com/invite/78Xjy74
Aggiornamento 22/05/2020: Ci siamo, la data ufficiale di uscita del prossimo album di Arca sarà il 26 giugno. E con l’annuncio della data arriva anche la cover (che la mostra bardata con un’armatura da replicante futuristico degna di un film di Shinya Tsukamoto) e un nuovo video nonché secondo brano della tracklist, dopo il precedente “Nonbinary”.
Con “Time” – questo il titolo – Arca spiazza ancora una volta: non più sonorità “distruttive” e martellanti ma un pop elettronico reso ipnotico e cupamente dance dalla sua voce eterea e ri-echeggiante.
Il pezzo è accompagnato da un video che la vede protagonista in una notte all’insegna della trasgressione per le vie di New York, accompagnata da un elegantissimo Belzebù con gli immancabili corni sulla fronte, a sottolineare che Arca esprime la sua arte a 360° introducendoci nel suo mondo, dove l’esplorazione è oltre ogni limite e confine.
Per la cronaca, parte del video è stato girato durante la performance artistico-visuale “Mutant;Faith” tenutasi al Shed di NYC (uno spazio per arti performative). Il video e un assaggio dell’insolita esibizione (della durata complessiva di cinque ore!) si trovano qua sotto:
https://theshed.org/program/64-arca-mutant-faith
Aggiornamento 17/06/2020: l’uscita dell’album si avvicina ed ecco il terzo brano in scaletta intitolato “Mequetrefe”. Arca dice: “la canzone “Mequetrefe” invoca la tenerezza dell’espressione del proprio essere senza vergogna, e la fiducia e il coraggio che richiede, perché l’espressione della propria non conformità di genere in spazi pubblici può spesso portare a difficoltà all’interno del proprio ambiente”. (la parola in Venezuela – paese d’origine di Alejandra – aveva una connotazione dispregiativa verso gli uomini). Un altro tassello che scompone completamente il puzzle sonoro di Arca, proponendo una matrice sonora quasi pop e un cantato spagnolo ritmato come i tormentoni dell’estate completamente (stra)travolti da inserimenti maniacali e ossessivi di uno scratch impazzito, degna colonna sonora del mondo nuovo creato da questa sconvolgente artista. Qui sotto il player:
Aggiornamento 23/06/20: Ultima anticipazione prima dell’uscita del disco vede Arca lasciarsi affiancare da Rosalía per il reggaetón in salsa techno di “KLK”. Tra i due musicisti c’è sempre stato un buon feeling che si era visto durante l’esibizione Latin GRAMMY Awards.
Assieme al singolo Alejandra ha pubblicato la sua controparte strumentale realizzata assieme a al musicista venezuelano Cardopusher.
Aggiornamento 26/12/2020: se all’inizio dell’anno l’eclettica performer aveva pensato di introdurre il terzo album con un singolo sperimentale della durata di 60 minuti, la chiusura del più funesto di tutti gli anni bisestili viene affidata a ben 100 remix di “Riquiqui”, quarta traccia di “Kick i”.
Se, come la stessa Arca sottolinea, ad oggi non esistevano remix dei suoi pezzi, ora si può ben dire che anche questa casella è stata ampiamente spuntata.
L’elemento interessante è l’utilizzo di Bronze, un software di intelligenza artificiale creato appositamente per musicisti che rielabora autonomamente (a partire però da un input iniziale ben consolidato) i brani.
Arca l’aveva già utilizzato per creare la musica che accompagna i visitatori all’ingresso del MOMA di New York e che ancora oggi viene generata automaticamente in modo che i suoni siano riprodotti con modalità diverse ogni giorno.
Per gli amanti del brano in questione, una riproposizione quasi infinita ma con elementi nuovi ad ogni passaggio.
Per chi non ha tempo, Arca ha la soluzione: “Ho avuto l’idea di rendere la copertina dell’album per Riquiquí un QR code che funzionasse come un portale istantaneo a una forma in continua mutazione della canzone. In tutte le piattaforme di streaming potrai ascoltare 100 versioni uniche, se lo desideri. Una fiamma di prometeo.”