Come annunciato ieri da Noel Gallagher su Twitter, da uno scatolone sepolto in cantina è riemerso un brano degli Oasis mai pubblicato prima d’ora, un demo risalente a circa 15 anni fa, intitolata “Don’t stop”. Immediatamente si è scatenato il tam tam e la curiosità ha iniziato a salire in maniera vertiginosa, per quello che sarebbe potuto essere il primo passo verso la riappacificazione della band di Manchester, dopo il violento litigio del 28 agosto 2009 a Parigi che ha decretato la fine della band dei fratelli Gallagher.
— Noel Gallagher (@NoelGallagher) April 29, 2020
E così a mezzanotte orde di fan in tutto il mondo si sono ritrovati a fare un continuo refresh tra Spotify, Youtube e le pagine Facebook alla ricerca di “Don’t stop”, in attesa di un segnale vivido che presagisse la reunion. Ci sbagliavamo tutti. “Don’t stop” è si un demo degli Oasis ma alla voce abbiamo Noel stesso e alle chitarre non certo Bonehead, cosa che ha scatenato il sarcasmo di Liam su Twitter:
Oi tofu boy if your gonna release old demos make sure im singing on it and boneheads playing guitar on it if not it’s not worth a wank as you were LG x
— Liam Gallagher (@liamgallagher) April 30, 2020
In sé il brano è nel più pieno stile britpop tipico della band, fatto di accordi aperti in prima posizione, con un leggero crunch regalato da un amplificatore Marshall (alcuni maligni potrebbero obiettare: “È sempre la solita solfa!” e purtroppo sarebbe difficile dar loro torto); il punto di forza è dato da un testo che si rivela quanto mai attuale adesso: “Don’t stop being happy, don’t stop your clapping, don’t stop your laughing. Take a piece of life, it’s alright to hold back the night”.
Un salto nel passato, che a dire il vero riflette molto più la musica che facevano gli Oasis nel periodo fino ad Heathen Chemistry più che in Don’t believe the truth, effettivamente datato 2005, album in cui hanno cercato di “modernizzare” un po’ il loro sound. Non aspettatevi un capolavoro, non sarebbe rimasto sepolto per 15 anni, di sicuro però è un bel souvenir di una band che ebbe il mondo in mano e che ha scelto di fare la fine di un qualsiasi dibattito dalla D’Urso.