No, non abbiamo trasformato questo sito in una succursale di un giornale politico, assolutamente. Solo che non so, sarà che i tempi che corrono ci hanno abituato a parlare di tutto, spesso senza saperne granché, ma oggi vi parliamo di Andreotti, che in questi giorni ha registrato il suo esordio musicale con “Winnie The Pooh”.
Un moniker pesante per un giovane ragazzo romano, ennesimo cantante mascherato. E si che in questo periodo la maschera sembra una scelta quantomai adatta, solo che lui – appunto – suona con una maschera di gomma che rappresenta il divo Giulio. Polistrumentista, nel video che accompagna la canzone lo vediamo alle prese pressoché tutti gli strumenti utilizzati nel brano. Un brano dal basso ipnotico che spalma una base su cui una voce acida recita un testo criptico ma oscuro.
“Winnie The Pooh” è il primo singolo di un album, 1972, in uscita l’11 maggio. E se il 1972 fu l’anno della prima elezione a Presidente del Consiglio di Andreotti, è lecito supporre che il cantautore con questo album si candidi a nuovo fenomeno dell’hype.