L’unione di Paul Banks (frontman degli Interpol), Josh Kaufman (produttore/polistrumentista e membro dei Bonny Light Horseman) e Matt Barrick (Jonathan Fire*Eater, The Walkmen) trova radici molto prima di aver imbastito il progetto Muzz che il 5 Giugno debutterà con un disco omonimo, su Matador Records, ancora parzialmente avvolto nel mistero.
L’amicizia tra Paul e Josh risale ai tempi del liceo, frequentato nello stesso periodo, poi in modo autonomo i due fanno conoscenza con il terzo del gruppo (Matt) e il sodalizio si intensificherà quando i tre si aiutano a vicenda nei vari side project messi in piedi negli anni. Banks e Kaufman infine sono proprietari di uno studio a Philadelphia dove i tre si danno occasionalmente appuntamento.
Dunque non c’è da stupirsi se i tre musicisti sono riusciti a mettere su una band che in questi giorni ha debuttato prima con “Bad Feeling”, brano apparso in maniera anonima su Soundcloud (ma Banks, con la voce che si ritrova, è stato sgamato in due secondi), e ieri con il primo singolo ufficiale “Broken Tambourine”. I due brani mostrano una forte componente di eleganza negli arrangiamenti, quasi jazzistica: non ci sono chitarre urlanti o sezioni ritmiche incalzanti piuttosto pianoforti eterei e solitari che introducono ai suoni della natura (durante la registrane del singolo la band ha lasciato le finestre aperte per creare un suono che desse il senso di spazio aperto e non relegato alle quattro pareti dello studio), la batteria è tranquilla e fa accomodare la voce croony di Banks mentre un clarinetto si affaccia timidamente a metà del brano. Il comunicato stampa parla di “brani che offrono un assaggio del sound oscuro ed espansivo dei Muzz e della chimica artistica e genuina che li unisce.” Qua sotto il suggestivo video di “Broken Tambourine” e lo streaming di “Bad Feeling”.
Aggiornamento 15/04/20: la band pubblica oggi il video del nuovo singolo “Red Western Sky”, un altro brano dall’outfit elegantemente rock dal carattere più movimentato rispetto ai due che lo hanno preceduto, questo grazie alle armonizzazioni dei tre che si concedono a suoni più ruvidi e ritmiche vivaci. Il clip è stato girato dai tre all’interno dell’American Treasure Tour Museum. Oltre al video, che puoi vedere qua sotto, emergono altre informazioni interessanti sul disco ovvero sul fatto che Banks abbia lasciato agli altri la possibilità di scrivere i testi “Josh ha una formazione teorica, mentre Paul ha una prospettiva diversa,” afferma Barrick. “Non sai mai come Paul affronterà un brano, sia dal punto di visita lirico che melodico, quindi è sempre tutto molto inaspettato e sorprendente. Siamo tutti aperti alle idee degli altri. Penso che tre sia il numero perfetto per i membri di una band. Ognuno fa la sua parte.” Mentre riguardo le sonorità Kaufman si sbilancia e dice “la musica ha questa strana carica emotiva, distante ma allo stesso tempo personale. Se qualcosa suona naturale e semplice, lo lasciamo. Non ho mai sentito la voce di Paul strutturata in quel modo – una sezione di archi, fiati e chitarre – sappiamo che nulla di tutto ciò è visionario ma sembrava classico ed elegante.” Conclude Banks“Alla fine la musica parla da sé. Abbiamo una chimica artistica genuina e organica. Si tratta in parte dei gusti musicali che io e Josh abbiamo condiviso durante la giovinezza, ma sono anche le anime dei miei amici che risuonano con me attraverso la musica. Penso sia cosmico.”
Aggiornamento 14/05/2020: E così pure i Muzz non hanno resistito alla tentazione di suonare durante il lockdown ognuno rinchiuso nella propria abitazione – Banks a Edimburgo con sciarpetta da tifoso al collo, Kaufman a Brooklyn entra in scena con sua figlia in camera e Barrick a Filadelfia in quello che sembra l’angolino angusto di una camera adibita a sala prove – e con una strumentazione che ha dato vita ad un brano, il già ascoltato “Bad Feeling”, qui proposto in versione acustica e minimale.
Aggiornamento 28/05/20: A pochi giorni dalla pubblicazione del disco i Muzz pubblicano un altro estratto, “Knuckleduster”, girando il video poco distante dalla location di “Red Western Sky”, sotto l’American Treasure Tour Museum, lo svela Banks: “Mentre stavamo girando il video per Red Western Sky nel museo, scoprimmo questo enorme spazio sotto alla struttura. Velocemente montammo il set e girammo il video per Knuckleduster il giorno stesso.”
Del lotto di brani finora ascoltati questo è quello che più rimanda alle band di Paul soprattutto nelle dinamiche della batteria, mentre il cantato inevitabilmente porta alla mente il suo alter ego Julian Plenti. Nonostante i rimandi la canzone convince e funziona sotto tutti i punti di vista.
Aggiornamento 05/06/20: In full streaming l’esordio discografico del trio, uno dei dischi musicalmente più eleganti che ti capiterà di ascoltare in questo nefasto 2020.