Arrivare al terzo disco cercando di fare meglio rispetto ad uno stupefacente predecessore (“The Ooz“, 2017) è cosa assai ardua ma uno come King Krule non è interessato a questi ragionamenti un po’ da bar, si limita a registrare un disco dal titolo Man Alive! – in uscita il prossimo 21 Febbraio (qui il pre-order) – in un periodo molto particolare della sua vita ovvero quando si è ritrovato padre a 25 anni, in modo inaspettato, mentre la sua vita stava avendo una svolta positiva dopo un periodo di depressione alimentata da abbondante alcol “Era tutto così semplice,” dice “non c’è davvero niente da fare qui, soprattutto quando arriva l’inverno. Tutti quelli che conosco hanno un lavoro, mentre io stavo seduto tutto il giorno a fare nulla, sul tardi andavo al pub con loro quando uscivano dal lavoro. Diventò abituale. Dopo, proprio nel bel mezzo della registrazione del disco, questo grande cambiamento si presentò nella mia vita, un cambiamento che non capii all’inizio. Era un po’ come ‘Oh, è meglio se mi do una regolata!’. Ad essere onesto, è stato un sollievo allontanarmi da tutto ciò per potermi concentrare su questioni più urgenti – come mantenere in vita un bambino e tutto il resto.”
Le quattordici tracce dell’album sono state registrate e co-prodotte assieme a Dilip Harris (già presente nel precedente disco) e fotografano come istantanee scolorite ma a fuoco scorci di storie passate sotto la sensibile lente del musicista inglese. Riguardo il titolo confessa “è un’esclamazione sui tempi in cui viviamo. Tipo ‘Fucking hell, man!’. Mi piaceva l’idea che fosse un esclamazione. È una roba tipo ‘Oh shit!’ ma non volevo chiamarlo così, volevo che fosse ‘Man Alive!’ – super americanizzato, come un motto di Adam West nei panni di Batman.” Mentre sulle tematiche ammette che “Mi scoraggia sempre di più parlare di cosa sta accadendo nella società come qualcosa di bianco o nero, o provare a spiegare perché siamo arrivati a questo punto. Quindi l’album è formato per lo più da istantanee e osservazioni. Ci sono molti momenti reali, brani che parlano di camminare in un parco e farsi male alla testa [non chiedete! – Ed], e poi ce ne sono altri che parlano di semplicità, guardando una particolare situazione e riflettendo come se fosse super profonda.”
Complice questo repentino cambio di vita alla fine si lascia andare ad un sospiro di sollievo dicendo “Mi sento meglio con la mia vita. Non bevo o fumo quando sono a North West, quindi mi sento alquanto pulito. Ciò di cui parlo nell’album mi ha annoiato parecchio! È difficile capire che direzione prenderà la mia vita ora, per via delle nuove responsabilità che ho. Sarà molto bello suonare dal vivo, non vedo l’ora. Il tour inizia a marzo quindi si, ho bisogno di prepararmi!”
Questa felicità per ora non è ascrivile alla musica presente nel disco come testimonia il primo singolo “(Don’t Let The Dragon) Draag On” che porta ancora i segni di un suono lo-fi fumoso con una chitarra che se la prende comoda e la sezione ritmica ancora di più e il suo classico modo profondo di cantare fanno il resto. Il brano è stato presentato con un video in bianco e nero, molto cinematografico diretto da Archy Jocelyn Anquetil, visibile nel player in basso subito dopo la tracklist.
Aggiornamento 07/02/20: “Alone, Omen 3” è il secondo singolo proposto da KK attraverso un video affidato nuovamente ad Archy, con lo zampino del musicista, in cui il messaggio è ben chiaro (anche nei versi cantati) “non sei solo”, con lui nel clip infatti trovano posto anche amici e collaboratori. Queste le parole a margine di Krule “Ho apprezzato la depressione e i periodi bui che ho affrontato, ma mi piace anche il benessere che provo qui e ora.”
Aggiornamento 21/02/20: Dal primo player è possibile ascoltare per intero “Man Alive!”
1. Cellular
2. Supermarché
3. Stoned Again
4. Comet Face
5. The Dream
6. Perfecto Miserable
7. Alone, Omen 3
8. Slinky
9. Airport Antenatal Airplane
10. (Don’t Let The Dragon) Draag On
11. Theme For The Cross
12. Underclass
13. Energy Fleets
14. Please Complete Thee