Home Made Satan è il secondo lavoro per Chastity, artista originario di Whitby (Canada). Un progetto sulla distanza di dieci brani che rievocano artisti di spessore come My Chemical Romance e The Smiths. Un disco registrato in un piccolo studio a Londra, in Ontario, con la sua band nelle poche settimane tra un tour europeo con Fucked Up e un tour nordamericano di sette settimane.
Il sound che viene proposto è il classico mix tra un dark gothic anni’80 stile The Cure che si va a fondere a regola d’arte con sonorità più pungenti shoegaze e timidamente hardcore, andando ad enfatizzare la voce tanto quanto basta per rendere tutto il percorso, corposo e ridondante.
“Home Made Satan” è un disco dinamico le cui tracce vengono proposte in chiave ruvida ed aggressiva (“Anxiety”) che lasciano spazio poi a intenzioni più morbide quasi melanconiche (“Bliss”), senza perdere di vista la linea musicale scelta da Chastity che conferma come sia facile e piacevolmente disarmante ottenere il massimo con il minimo.
Un disco fatto in casa fortemente politico, e romantico allo stesso tempo, affrontando tematiche anche più particolari attraverso canzoni come “Flames” – una melodia sgargiante, pesante e ironica che traccia una linea tra il feticismo sessuale e il feticcio del “sogno americano” e mette in parallelo l’emozione cupa con l’economia cupa – e “Last Year’s Lust” , “Una traccia malinconica sui pensieri oscuri che abbiamo quando siamo soli per troppo tempo (” Oggi resto a casa / mi assicuro che non vado all’inferno “), Williams canta la canzone di coloro che cercano di sopravvivere il loro.
Chastity, ha messo da parte ancora una volta la banalità e la scontatezza, sfoderando un album di tutto rispetto, musicalmente accattivante che vince e convince.
(Umbero Gallesi)