“Afterglow” è datato 2017 e Ásgeir è pronto per arricchire la sua discografia con un un nuovo capitolo che arriverà il 7 Febbraio 2020 via One Little Indian/Audiglobe (qui il pre-order). Il titolo scelto è Bury The Moon e, come nei dischi precedenti, alla sua stesura hanno collaborato sia il padre del musicista islandese, il poeta Einar Geor Einarsson, sia John Grant sul versante “traduzioni”.
Il nuovo disco arriva dopo una la fine di una lunga e importante relazione, da qui la sua esigenza epidermica di passare del tempo da solo con se stesso e la natura mozzafiato islandese. Lontano da tutti, e in ritiro presso la casa estiva, Ásgeir ha trascorro la freddissima stagione invernale componendo gli inediti finiti poi nella tracklist finale che trattano soprattutto di amore e perdita: “Avevo con me una chitarra, una piccola tastiera ed un semplice set up per le registrazioni. E questo è quanto” dice il songwriter. Nel comunicato stampa si legge anche che “Bury The Moon” è una presa di coscienza sull’accettazione di sè stesso, dei propri pregi e difetti, con un approccio sonoro molto più folk, come ai vecchi tempi: “Non vedo l’ora di vedere le reazioni e come si adatta alle persone. Volevo riportare il progetto alle sue radici, in un certo senso, e renderlo più incentrato sull’onestà: canzoni oneste con melodie e testi forti ”. La prima anticipazione arriva con il singolo “Youth” e da subito si sente il passo del musicista nordeuropeo, la consapevolezza del suo talento acquisita col tempo e l’esperienza, la chitarra acustica riesce a creare una situazione intima e allo stesso tempo pura a cui si aggiunge il cantato ed una ritmica leggermente sostenuta che regala al brano un piacevole movimento. I testi del brano abbracciano l’infanzia e l’adolescenza di Ásgeir attraverso le parole di suo padre e narra appunto la di un bambino cresciuto in un piccolo paese in Islanda cui l’unico pensiero è quello di viversi la propria giovinezza.
Aggiornamento 05/12/19: Così come per il precedente singolo anche quello nuovo porta con se venti folktronic nordeuropei incantando grazie alla voce di Ásgeir che si incastra su un semplice giro di chitarra, il mid-tempo della sezione ritmica rende i toni vellutati ma anche leggermente incalzanti. “Lazy Giants” è accompagnato da un video diretto da Guðmundur Kristinn Jónsson e dallo stesso musicista che viene immerso nei suggestivi paesaggi del suo Paese d’origine.
Aggiornamento 24/01/20: “I testi dipingono immagini di vita quotidiana, da quando ci svegliamo e andiamo a lavorare e come i nostri sogni prendono vita durante la notte. Descrive anche l’importanza di non pensare più al tuo paese rispetto ad altri paesi / o te stesso rispetto alle altre persone, e l’importanza dell’unità tra le persone. ” Il musicista presenta il terzo estratto “Pictures” con queste parole e con un video realizzato a Reykjavik con il regista Einar Egilsson il quale ha cercato di omaggiare i film western attraverso quello che potrebbe essere l’occhio dell’appassionato Tarantino nei riguardi di questo genere. Ásgeir sul clip afferma “Il regista ha avuto l’idea di fare qualcosa con riferimenti ai vecchi film western. Abbiamo pensato che la canzone fosse un po’ divisa a metà, i versi sono malinconici e tristi mentre i cori sono più pieni di speranza e quindi il video esprime quelle emozioni contrastanti anche sullo schermo. La trama segue un uomo che è libero per un po’ ma viene poi catturato da questo sceriffo. I versi mostrano l’uomo quando ha perso la sua libertà, ma i cori lo mostrano quando è libero. “