Di solito il terzo disco è quello della svolta: ti viene riconosciuto il valore della discografia prodotta fino a quel momento oppure potrebbe iniziare il declino. Ecco allora che i God Damn per il nuovo disco inserisco diversi elementi nuovi tra cui l’ingresso in pianta stabile di James Brown (no, nessuna parentela con il più famoso musicista americano) che si affianca ai membri fondatori, il batterista Ash Weaver e il frontman Thomas Egerton, formando nuovamente un trio così come era stato agli albori.
Il nuovo disco arriverà il 14 Febbraio via One Little Indian e conterrà undici inediti, alcuni saranno accompagnati dai featuring di Morgan O’ Shaughnessey (sulla traccia 7) e Sylvia Massy (sui brani 2 e 4), quest’ultima che compare anche nelle vesti produttive (sue le collaborazioni con System of a Down, Smashing Pumpkins, Deftones, Johnny Cash, REM, Slayer, e Tool), il suono del combo inglese è stato improntato cercando di riprodurre la dimensione live carico di distorsioni a palla come dimostra il primo singolo “Dreamer” che Edward presenta così “Questa canzone è una previsione di ciò che seguirà nel resto del disco. I temi sono sociali, le chitarre sono sintonizzate fino dalla prima nota”. Altri temi ricorrenti riguardano la sanità mentale e l’autorità religiosa, proprio Thomas ha avuto qualche disavventura dopo aver stracciato le pagine della Bibbia durante una lezione con i ragazzi di un coro “In realtà non era nemmeno così satanica la cosa, ho sentito quel ragazzino battezzato intervenire mentre li “strigliavo” e dicevo “Signore, abbi pietà di me”. Un collega ha filmato il tutto e un membro del personale lo ha inviato per e-mail alla scuola, fingendo di essere un genitore arrabbiato. Penso di aver capito che è sempre meglio separare lo stato dalla religione.” Poi ripercorre con la memoria la sua infanzia ricorda “In giovane età, ho visto l’ipocrisia su entrambi i lati. Il capitalismo preferisce la spiritualità o la scienza dura? Qual è la tua versione di Dio e della religione? Per me adesso, è un ecosistema sano e un’attitudine punk rock spietata.” Poi si lascia andare ad una confessione sul nome dato alla band e al benestare avuto da suo nonno, fervente cattolico, gli disse “Dannazione… Non sono sicuro di poter andare avanti con questo Thomas, ma almeno non stai negando l’esistenza di Dio con quel nome per il gruppo… Va bene nonno, se è quello che vuoi credere… è solo un nome, vero?” Qua sotto la track list di “God Damn” e lo streaming di “Dreamers”.
Aggiornamento 03/01/10: Il trio pubblica il secondo estratto puntando sulle frenesie hard rock di “High Frequency Words” ed il video con in cui si esibiscono usando vari trucchi e trucchetti per renderlo appetibile. Sul pezzo in questione Thomas dice “C’è una libertà di linguaggio ed essere consapevolmente, inaccettabilmente offensivo. Dovreste bilanciare politica e identità”.
Aggiornamento 17/01/19: Seguendo per filo e per segno la tracklist inevitabilmente il terzo estratto non poteva che essere “Hi Ho Zero” che, rispetto a chi lo ha preceduto, allenta un po’ la presa e lascia respirare l’ascoltatore (nemmeno troppo però) cercando una soluzione ruvida ma allo stesso tempo non rinuncia alle melodie. Il brano è stato presentato con un video in bianco e nero, con dei “fuori registro” in stile 3D, in cui il trio si esibisce ma non nel pezzo in questione, a meno che non volevano fare un finto playback. Nel terzo player.
1. Dreamers
2. High Frequency Words
3. Hi Ho Zero
4. Whip Goes The Crack
5. We Are One
6. Palm Of Sand
7. Tiny Wings
8. Mirror Balls
9. Bleeding A Rope
10.Hinge-Unhinged
11.Satellite Prongs