I primi due a staccarsi da “mamma” Radiohead sono stati Thom Yorke e Jonny Greenwood, poi è venuto il turno di Phil Selway e il 2019 vede l’inizio di una nuova avventura solista anche per Ed O’Brien il quale scegli un lapidario EOB come moniker per il suo progetto (ora manca solo Colin, che però si diverte ogni tanto a suonare con Tamino).
Era già da tempo che il chitarrista di Oxford parlava di una sua produzione musicale ma soltanto negli ultimi giorni ha iniziato a farsi insistente ovvero quando ha svelato sui social un teaser di pochi secondi tanto inutili quanto buoni per creare un po’ di hype almeno tra i fan dei Radiohead. Il debutto non è stato ufficialmente annunciato, si sa che è stato prodotto assieme a Flood (Nine Inch Nails, Smashing Pumpkins, PJ Harvey, Depeche Mode, Nick Cave tra gli altri), però è arrivato nei principali servizi streaming il primo estratto intitolato “Santa Teresa”, accompagnato da un ipnotico visual realizzato da Ultraviolet, chi pensa di trovare sonorità vicine al suo gruppo prenderà una grossa cantonata: il brano è costituito da suoni ambient che potrebbero ipoteticamente fungere da sottofondo per una seduta di meditazione, la sua “mano” come chitarrista è qui completamente assente. Non è chiaro se tutto il disco avrà questo mood nel frattempo però incrociamo le gambe, chiudiamo gli occhi e portiamo l’attenzione prima sul respiro e poi su “Santa Teresa”.
Aggiornamento: 06/12/19: “Questa è Brasil… provata nel 2013 con Ian Davenport ai Courtyard Studios, Colin ha suonato il basso… avanti veloce fino al Plas Dinam in Galles, nell’autunno del 2017. Abbiamo realizzato una versione con David Okumu, Nathan East e Omar Hakim… buona ma non giusta .. prossima fermata Assault & Battery studios London… metà estate 2018 Coppa del Mondo 2am Carnaval marmellata cosmica con Flood, Cecil Bartlett e Richie Kennedy… buona ma ancora non giusta… prossimo gennaio 2019… collego tuti i fili, dandogli un po’ di forma e un mix di Alan Moulder… sì, ci siamo… Accidenti… l’ultima canzone da finire… Il video è stato scritto e diretto da Andrew Donoho e, appena ho letto il suo trattamento, mi è sembrato del tutto corretto. Lo Adoro davvero e sono grato per quello che lui e la sua crew hanno fatto. Spero vi piaccia.”
Attraverso questo commento ci arriva la notizia del secondo estratto dall’esordio di Ed, la scelta è caduta sulla lunghissima “Brasil” suddivisa idealmente in due sezione: se mentre nella prima prevale l’aspetto folk in cui il musicista si espone cantando accompagnato soltanto dalla chitarra acustica e una sezione d’archi elettronica, la seconda parte trascende in paesaggi elettronici che regalano momenti alla Caribou o meglio ancora à la Jon Hopkins. La ascolti nel secondo player.
Aggiornamento 10/02/20: Saltano fuori i dettagli sull’esordio del chitarrista inglese, ce li fornisce direttamente ED “Ecco l’album… grazie per l’attesa… si chiama Earth ed uscirà il 17 aprile in tempo per l’estate. Grazie a tutti gli incredibili musicisti che hanno aiutato me e le persone che lo hanno messo insieme in studio… è stato un vero viaggio arrivare qui… Registrato in Galles e Londra… Accidenti, ce l’abbiamo fatta!”. Insieme alla notizia arriva un altro inedito (“Shangri-La”) e il mini documentario, che prende il titolo del disco, presentato dallo stesso Ed in una dichiarazione “Ottobre 2017… Centro Galles … Catherine, Flood, Nathan, David, Omar, Cecil, Adam, Kat e io ci siamo ritrovati in una grande casa per iniziare a lavorare su alcune canzoni … BAFIC era presente anche con una macchina fotografica per documentare. Per me è stato un momento davvero straordinario… lavorare con queste persone incredibili… Non sono sicuro di sapere cosa stavo facendo quando sono entrato, ma sono sicuramente uscito dall’altra parte come un musicista diverso… Ecco un qualcosa che BAFIC ha messo insieme… bei tempi! “
Aggiornamento 17/04/20: Viene pubblicato oggi il debutto solista di Ed che, rispetto ad altri suoi colleghi, decide di non posticiparne l’uscita. Un modo per restare vicino ai suoi fan che hanno la possibilità, ed il tempo materiale, per ascoltarlo per bene, senza distrazioni, poiché “Earth” è un disco pieno di sfumature sonore, coloratissimo come la copertina che lo rappresenta, e quindi uno di quegli album pronti a svelare nuovi dettagli ad ogni ascolto (che puoi far partire dal player qua sotto). Cosi come si faceva una volta nella “vecchia Era”, Ed decide di comunicare con noi attraverso una lettera scritta a mano proprio oggi, un messaggio che serve a presentare al meglio il disco, ecco qualche stralcio “Questo album è la mia risposta emozionale e musicale alla riconnessione con questa nostra casa straordinariamente bella, la Terra… e tutta la sua flora e fauna. Riguarda anche una connessione profonda con l’umanità e il potenziale che abbiamo con la gentilezza, l’amore e il rispetto.” Poi si sofferma su ciò che sta accadendo nel mondo a causa del covid-19, cui pensava di essere stato colpito, “Abbiamo bisogno di nuovi sogni, non deve essere come ci è stato detto che è sempre stato. Siamo in grado di compiere cose straordinarie come costruire grandi ospedali, in questo periodo di coronavirus, in soli sei giorni. Tutti i professionisti della salute e i lavoratori chiave, proprio adesso, questo è la straordinaria dimostrazione che siamo in grado di dare enorme gentilezza, amore e rispetto per gli altri, per la società e più in grande alla nostra casa, la Terra.” (qui la lettera completa)