Tutto è avvenuto più o meno a ridosso del Record Store Day quando per la precisione Mark Lanegan ha diffuso l’inedito “Stitch It Up” proveniente dal suo prossimo disco in studio dal titolo Somebody’s Knocking in arrivo il 18 Ottobre (qui il pre-order).
L’undicesimo album in studio dell’ex Screaming Trees contiene al suo interno quattordici canzoni registrate a Los Angeles nel giro di undici giorni assieme ad un po’ di collaboratori di vecchia e nuova data come Martin Jenkins (Pye Corner Audio), Sieste van Gorkom (che ha scritto 7 tracce insieme a Mark, incluso il singolo uscito qualche giorno fa) e Rob Marshall (già al lavoro sul precedente album “Gargoyle”). Il press release parla di un disco ancora permeato da influenze elettroniche ma anche da una “strana gioia” presente negli arrangiamenti, Lanegan dice la sua a riguardo “Sono sempre stato appassionato di musica elettronica fin da quando ero bambino. Penso che la ragione per cui questi elementi siano diventati più evidenti nella mia musica è che i miei gusti sono cambiati man mano che sono cresciuto. La maggior parte di ciò che ascolto ora è elettronica. Alain Johannes e io avevamo effettivamente scritto Penthouse High (brano presente in questo album, ndr) per Gargoyle, ma poi non si adattò perfettamente a quel disco. Sono stato un grande fan dei New Order e dei Depeche Mode da sempre e ho voluto fare una canzone di quel tipo già da tanto tempo: una canzone di tipo sfacciatamente dance vecchia scuola.”
Poi si sofferma a parlare delle collaborazioni presenti in “Somebody’s Knocking”: “Un paio di anni fa Rob mi ha contattato per fare alcune canzoni per la sua band. Mi è piaciuto subito e ho trovato facile scrivere melodie e parole, quindi gli ho dato l’ok. Dopo di ciò, ha inviato l’e-mail ringraziandomi e ha detto che se mi sarebbe mai piaciuto che lui facesse qualcosa per me di dagli un urlo. Questa volta, avevo bisogno di un po’ di musica e ho contattato Rob per la sua offerta. Mi ha dato musica per cinque tracce. Con Martin Jenkins, ero un fan di vecchia data della sua musica elettronica: gli ho fatto lavorare su entrambi i miei dischi di remix in passato.”
Le tematiche ovviamente ripercorrono ciò che stiamo vivendo in questo determinato periodo storico ma a Mark non piace addentrarsi nello specifico del significato dei testi “Mi sento come se scrivessi i testi istintivamente. Lascio che la melodia venga prima e poi mi dica quali saranno le parole e scriverò qualsiasi cosa ritenga appropriata. Detto questo, sono anche influenzato da tutto ciò in cui mi trovo. Di solito non mi piace parlare di cosa significhi una canzone per me; Preferisco che le persone che si connettono a una canzone lo facciano con la loro interpretazione. Non mi è mai venuto in mente cosa intendesse dire Neil Young in After The Gold Rush, solo il film personale che ha creato nella mia testa. Tutta la mia vita, tutta la musica a cui mi sono connesso mi ha attirato in quel modo. Joy Division, Nick Drake, Son House, Thirteenth Floor Elevators, Gun-Club… tutta la musica che più ha significato per me, la musica che mi ha salvato la vita è stata la musica che mi ha raccontato la mia stessa storia “. Poi però si lascia andare a considerazioni un po’ più specifiche “Mi sembra che il mondo intero sia in un posto strano e precario in questo momento. Cerco di non sentirmi in uno stato costante di preoccupazione e allarmismo, ma osservando il grande divario che sta avendo luogo e le situazioni politiche, specialmente negli Stati Uniti e nel Regno Unito, mi fa pensare “che cazzo stanno facendo questi idioti?” L’odio, il razzismo e tutta questa altra merda guidata dalla paura, questi “adulti” che guidano continuamente la macchina che perpetua questa ignoranza ai loro fini dovrebbero essere tutti nelle prigioni al posto dei “criminali”. Non posso dire in modo specifico come tutto ciò possa influire sulla mia scrittura, ma so che la maggior parte delle cose che occupano i miei pensieri non hanno la possibilità di tornare in una canzone”.
Il primo estratto è accompagnato da un video diretto da Joe Cardamone che vede come protagonista Donal Logue (Blade, Trappola Criminale, Il Patriota, Zodiac, CBGB, The Cloferfield Paradox) nei panni di ‘Jimmy The Cab Driver’ uno sgangherato taxista che porta in giro il povero Lanegan. Sul fronte live invece è stata annunciata un’unica data a Novembre, il 27, al Fabrique di Milano. Qua sotto la tracklist “Somebody’s Knocking” e il video di “Stitch It Up”.
Aggiornamento 03/06/19: Nel nuovo estratto “Playing Nero” mark sceglie di rallentare proponendo un pezzo downtempo avvolto da synth dark wave (sembra proprio di ascoltare un personale omaggio a “The Eternal” o “Atmosphere” dei Joy Division ma anche un po’ ai Cure di Disintegration). Lui invece spiega com’è nata la canzone “Sietse van Gorkom, che è stato una parte importante del mio circolo creativo dal 2013, scrivendo hit e suonando gli archi oltre che a girare e scrivere con me in alcune occasioni, mi ha mandato la musica per questo pezzo. Ho buttato giù le parole in venti minuti, avendo appena ricevuto alcune notizie infelici che hanno formato i testi e iniziato un processo di guarigione.”
Aggiornamento 22/07/19: Dopo due pezzi di matrice electro Mark torna al suo sano rock sanguigno – non che i precedenti singoli fossero brutti o fuori luogo anzi – con la diffusione in streaming del terzo estratto dal sapore crudo, inteso come quello di Iggypoppiana memoria, di “Letter Never Sent”. Nel terzo player.
Aggiornamento 27/08/19: Nel quarto estratto Lanegan continua il suo viaggio esplorando i della musica che lo ha ispiritato a scrivere questo suo ultimo capitolo discografico, infatti “Night Flight To Kabul” riprende il discorso elettronico anticipato in “Stitch It Up”. A proposito del suo nuovo singolo, presentato attraverso il video diretto da Dean Karr, afferma “L’abilità e il genio di Dean Karr è ciò che ha reso possibile questo video. 5.000 fotografie scattate in otto ore sono state minuziosamente messe insieme per dare l’impressione di una strana figura simile a uno spettro che si muove stranamente attraverso il paesaggio desolato del lago di Salton. Il mio terzo video con Dean in tre decenni diversi e devo dire che è stato il migliore. Il più artisticamente stimolante e soddisfacente”. Karr aggiunge: “Stavamo parlando di fare questo video per “Night Flight to Kabul” per un mese o due e la mia unica preoccupazione era come potrei farlo con un budget così impegnativo per il mio amico? Essendo un fotografo prima di diventare un regista, ho deciso di utilizzare la mia fotocamera fissa Nikon D810 per l’intero video musicale e di trasformarlo in animazione per tutta la sua durata. Che soluzione semplice! C’è un sacco di lavoro di post-produzione, che è stato fatto dall’editore ed FX artist Joel Nathaniel Smith. C’è molto da dire per la semplicità di lavorare SENZA una crew, eravamo soltanto io, Mark e un suo fan (Jason Hall) a fare di tutto per incontrarci al Salton Sea, in California, per aiutarci girare un video unico! Penso che questa sia una delle cose più belle che si possano vedere oggi e adoro i momenti di “dissolvimento”, che mi ricordano di aver fatto uso di allucinogeni in passato!” Nel quarto player.
1.Disbelief Suspension
2.Letter Never Sent
3.Night Flight to Kabul
4.Dark Disco Jag
5.Gazing from the Shore
6.Stitch It Up
7.Playing Nero
8.Penthouse High
9.Paper Hat
10.Name and Number
11.War Horse
12.Radio Silence
13.She Loved You
14.Two Bells Ringing At Once