“Bella Ciao è un canto per la libertà, il canto di tutti. Noi invitiamo le persone ad abbracciarsi, non a dividersi, e la libertà è il presupposto principale per avere lo stato d’animo positivo e buono per farlo. Non si tratta di buonismo, e nemmeno di avere soluzioni in tasca a problemi enormi destinati a diventare sempre più complessi, ma di avere la mente predisposta a sentimenti di pace, a comprendere gli altri, a cercare soluzioni umane per tutti, a mantenere la calma. A non perdere il sentimento della compassione, che per noi va rivolto a tutti, dagli italiani a chiunque altro.
“Bella ciao” dunque è l’emblema della resistenza nei confronti di una deriva che consideriamo portatrice di tensioni. E, dal nostro punto di vista, di valori ben poco poetici.
E siccome la poesia piace a tutti, facciamo in modo di essere coerenti con questo slancio poetico insito nell’essere umano.
I Marlene Kuntz hanno sempre voluto contribuire alla diffusione del fare e del vivere poetici, e chi ci segue lo considera un nostro valore riconosciuto e stimabile. Per noi è dunque particolarmente importante sottolineare la radiosa bellezza di un mondo che sia vario, armonioso e melodico, perché varietà, armonia e melodia, sono requisiti essenziali della poesia.
I muri reali o ideologici che vogliono dividerlo di questi tempi paiono voler distruggere queste premesse: pienezza e varietà di volti e parole che nella loro abbondanza creano, ciascuno nel loro ambito, un risultato magnifico e poetico.
Per noi il mondo è magnifico perché è vario, non perché è chiuso in sé stesso e diviso in spicchi non comunicanti fra loro.
Ne abbiamo fatto un video, che con forza abbiamo voluto girare a Riace. Quando lo vedrete, speriamo, molti potranno arrivare alla seguente conclusione: la successione di volti che esso propone è varia, e rende il tutto armonioso, concorde, melodioso. E’ un mondo ideale, laddove quello reale è più complesso, e lo sappiamo bene, ma vale quanto detto poco sopra: avere lo stato d’animo positivo, mantenendo la calma. Sono volti che raccontano dell’umanità nella sua splendida varietà, fatta di colori diversi, di emozioni diverse, di storie diverse, di sensazioni, odori, sapori, sentimenti, passioni, ognuna preziosa e fondamentale. Questa è poesia. Non può salvare il mondo da sola, ma può contribuire a farlo. Lo pensiamo da sempre. Nel nostro piccolo, devolveremo il ricavato a “È stato il vento – Artisti per Riace”, perché la cittadina di Riace continua a essere tutt’ora un modello funzionante di coesistenza fra le genti.”
Con le parole che hai appena letto i MK assieme a Skin rielaborano il celebre canto partigiano che ha visto negli anni tantissime reinterpretazioni – da Goran Bregovic ai Modena City Rambler fino alla versione da dancefloor ad opera di Steve Aoki – ma quella di Mark Ribot assieme a Tom Waits ha colpito talmente tanto la band di Cuneo da pensare di rifarla alla loro maniera chiamando all’appello anche la frontwoman degli Skunk Anansie. Ecco cosa dicono a proposito “E’ da quando uscì la versione di Tom Waits, la scorsa estate, che questa cosa ci girava in testa, come un’urgenza inevitabile: l’abbiamo fatta una volta dal vivo, lo scorso inverno, sentendo la gente cantarla insieme a noi, e ora sta arrivando il momento di farla sentire a tanta altra gente.”
La versione fisica uscirà in vinile 45 giri, colorato e numerato in edizione limitata, il prossimo 10 Aprile. Come già detto dal gruppo capitanato da Cristiano Godano il ricavato verrà devoluto a “È stato il vento – Artisti per Riace”, qua sotto puoi vedere il video della versione intima e toccante del combo Marlene/Skin e quella, a cui la band dice di essersi ispirata, di Ribot/Waits.