Tutti conoscono Kazu Makino come un terzo dei Blonde Redhead ma dal 2019 il suo nome verrà associato anche all’opera solista di una polistrumentista talentuosa il cui nome è tra gli esponenti di punta del dream pop internazionale e che il 13 Settembre debutterà con Adult Baby il suo primo disco a nome Kazu senza i fratelli Amedeo e Simone Pace, tramite la label di sua proprietà che ha lo stesso nome dell’album e dentro cui orbiteranno, si legge, progetti dediti alla sperimentazione e alla libertà d’espressione.
Ma Kazu è una musicista che lascia entrare anche altri nel suo mondo sonoro nonostante affermi di aver avuto bisogno di fare un album tutto suo “lontano dalle dinamiche intrinseche nell’essere parte di una band”, ciononostante nel disco sono presenti collaborazioni eccellenti quali Ryuichi Sakamoto, Mauro Refosco (David Byrne, Atoms For Peace, RHCP) e Ian Chang (Son Lux). Del suo disco ne parla in modo romantico “Ero una gatta curiosa, ho fatto viaggi sulla luna un paio di volte”. Riguardo il titolo invece spiega che “mi è venuto quando un vecchio amico mi ha parlato dell’esistenza del cosiddetto “baby club per adulti “, frequentato da uomini potenti che vanno lì per essere trattati come bambini piccoli. Questa scoperta mi ha colpito, forse perché sono convinta che in un certo senso, siamo tutti bambini adulti, che molte persone si sentono in quel modo dentro e che si identificano con questa espressione. Ognuno a modo suo: Adult Baby è un titolo che può essere preso in molti modi, alcuni lo ritengono curioso, altri erotico, altri ancora in modo strano o tenero: tutto dipende da come lo vedi “.
Il disco arrivato in un momento in cui Kazu voleva fuggire dalla frenesia di New York, città in cui viveva, per trasferirsi nella placida tranquillità dell’Isola d’Elba, ed è qui che ha avuto genesi il nuovo materiale. E sempre lei ad ammettere che «Quando ti fermi rischi sempre di perdere qualcosa, ma la necessità era così pressante che nel settembre 2017 ho lasciato la mia casa a New York, dove non ero più in salute, con l’aria così inquinata da aver sviluppato problemi respiratori per trovare rifugio in Toscana, sull’isola d’Elba, nel mezzo del mare, dove la natura è adorabile in un modo gentile e mite. Nello stesso momento in cui sono arrivata lì ho iniziato a sentirmi calma, protetta, sicura . È lì che ho scritto le tracce di “Adult Baby”. Tutto scorreva così naturalmente, non credo di aver mai fatto un disco con tanta serenità: ho sempre sofferto un po’ sulla musica, ma questa volta mi sono sentita diversa, come se iniziassi a vivere di nuovo. Forse il meglio deve ancora venire, mi sono detta “.
E in questo clima distensivo sono nati anche i testi che parlano di relazioni intime con tutti i pro e contro del caso, di relazioni in cui la fiducia prima è persa poi nuovamente conquistata. Tematiche generali che poi inevitabilmente si riflettono nel personale della musicista che ha chiuso alle sue spalle una storia ma contemporaneamente le ha permesso di scoprire se stessa e guardare tutto in una prospettiva differente.
Poi si dilunga sul suo rapporto con il successo e di come gestirlo“Quando inizi a fare musica, se riesci a mettere insieme una fanbase, inizi a pensare “cosa vogliono queste persone?” O almeno, così era per me. Col passare del tempo, tuttavia, diventi dipendente dalle approvazioni, dai complimenti, l’amore che i fan hanno per te può convincerti del tuo valore come un artista corrisponde unicamente a ciò che gli altri pensano di te. Essere un artista è anche questo, diventa la musica che fa, ma se tu sei la musica che fai, quando qualcuno critica la musica, sei tu che senti il dolore. È una trappola pericolosa, mentalmente, ma anche se ci sono caduta dentro, ho cercato di trovare una via d’uscita, e per liberarmi sono andaao a vivere in un posto dove non conta nulla, scrivere a realizzare il disco solista e lasciare che la mia debolezza mi faccia più forte”.
Sul fronte promozionale Kazu sceglie “Salty” come primo singolo che rispecchia il mood sonoro descritto qualche riga più su: il brano si muove su traiettorie avant-pop con una base in reverse su cui si appoggiano mano a mano altri suoni e dei beat pulsanti, la voce di Makino si inserisce in questo contesto sonoro in modo elegante e delicato. E delicato, e quasi interamente in reverse, è anche il video con cui viene presentato il pezzo in cui ci viene mostrata “la nuova casa” della musicista di origini giapponesi.
Aggiornamento 26/06/19: Kazu sceglie di mostrare “Meo” come secondo singolo molto probabilmente perché è la traccia su cui gira tutto il disco, per due motivi: il primo riguarda il succoso contributo del suo compagno di scorribande Amedeo Pace, poi troviamo Ryuichi Sakamoto al sinuoso piano, Greg Saunier dei Deerhoof a donare un tocco di jazz alle percussioni, Robbie Lee a rendere fatata l’atmosfera grazie al suo flauto e la Art Orchestra di Budapest nella sezione centrale pronta a dare maggiore slancio ad una canzone che parte come se fosse una ballata sussurrata e ridotta all’osso. Il secondo motivo che rende questo pezzo speciale sta nel fatto che è stato scelto come colonna sonora di presentazione del trailer relativo al “narrative film” con cui “Adult Baby” si farà accompagnare, la regia è di Eva Michon. È stato annunciato anche il tour che vedrà Kazu esibirsi in un’unica data italiana a Novembre, il 19 al Santeria di Milano (qui i biglietti).
Aggiornamento 13/09/19: Il debutto di Kazu si apre in tutta la sua delicata grazia attraverso lo streaming completo nel giorno della sua pubblicazione, assieme al disco arriva anche il video “sacrilego” di “Come Behind Me, So Good!” diretto da Eva Michon. Nel player Spotify in basso.