Con sei album all’attivo in dodici di carriera i Bostoniani Pile scandiranno il 2019 con una nuova produzione discografica, la settima, dal titolo Green and Gray che sarà pubblicata il prossimo 3 Maggio via Exploding In Sound (qui il pre-order).
Tredici tracce inedite registrate con l’aiuto di Kevin S. McMahon (Titus Andronicus, Frightened Rabbit, The Walkmen, Swans) anticipati in questi giorni dal primo singolo “Bruxist Grin” dentro cui sono racchiusi i vari stati d’animo dei Pile: troviamo la marzialità della sezione ritmica farsi largo tra momenti di quiete acustica e altri più irruenti, così come il cantato del frontman Rick Maguire si alterna tra delicatezze folk e fiammate più irruenti.
È lo stesso musicista a raccontare il tema della canzone: “Ho scritto Bruxist Grin quando stavo per trasferirmi. Stavo mostrando alla gente il mio appartamento da dare in affitto, così da organizzarmi e andare a fare questo disco per poi traslocare due giorni dopo la sessione. Era una timeline super stretta e quando sono andato a letto ho avuto un attacco di panico. Non ne avevo mai avuto uno prima, e ho pensato che fosse un po’ come un’esperienza psichedelica, come quando l’acido inizia a spingere ed è come “oh, eccoci qui”. Il cuore mi batteva forte e non sapevo cosa stesse succedendo, ma sapevo che c’era molto del mio attuale modo di vivere che stava per cambiare e presumo che fosse solo il mio corpo a reagire a tutto questo. Ho percepito la mia posizione nei confronti del resto del mondo, fisicamente, psicologicamente e spiritualmente, e ho provato questa opprimente ansia, ed è di questo che tratta la canzone “. Qua sotto tracklist del disco e streaming del brano appena presentato.
Aggiornamento 04/04/19: la band decide di mettere fuori (a detta di chi ha già ascoltato tutto il lavoro) la traccia più corrosiva di “Green and Gray” e in effetti ascoltando prima l’uno e poi l’altro si notte un netto stacco sonoro, “The Soft Hands of Stephen Miller” perde le melodie a favore di una cacofonia no wave che dura il tempo di abituarsi alla musica (il pezzo supera di poco i due minuti). Incalzato sul tema trattato nei testi Maguire afferma “La canzone parla del consigliere del presidente. Di solito, per me è difficile concentrare molto vetriolo su una persona, specialmente su una che non conosco personalmente, ma Stephen Miller è un’eccezione. Ho avuto sentimenti simili riguardo al nostro presidente, ma meno rispetto a Stephen Miller, che ha la mia età. Nei miei giorni migliori, l’idea del presidente mi rattrista solo perché so che è profondamente confuso e danneggiato in modo irreparabile, ma Stephen Miller è un tipo diverso di razzista compiaciuto. Potrei immaginarli sul mio stesso autobus al liceo, e questo, penso, porta alla luce un insieme diverso ma correlato di emozioni complicate.” Il video del brano è diretto da William Hart.
Aggiornamento 30/04/19: Dopo le sferzate rock dei precedenti estratti questa volta la band preferisce tirare il freno a meno e mostrare anche un lato più riflessivo e lo fa presentando “Hair” con tanto di archi e cantato languido, ecco come lo presenta
Maguire “Ho scritto la canzone velocemente, cosa che non succede spesso, sono andato a casa di mia zia per fare un po’ di lavoro in giardino mentre lei era via, ho preso una pausa, ho iniziato a suonare il piano e ho scritto la canzone. Modifico e rielaboro le canzoni fino a quando non sono irriconoscibili rispetto a come sono state concepite, ma questa l’ho lasciata così (riferito alla traccia che non ha subito stravolgimenti, ndr). Per quanto riguarda i testi, devo essermi sentito affollato o soffocato in qualche modo perché è quello che è venuto fuori”. Il video diretto da Jess Price, che decide di immergere i suoi personaggi in un ambiente naturalistico ma con una fotografia malinconica, è nel terzo player.
1. Firewood
2. Your Performance
3. On a Bigger Screen
4. Other Moons
5. Hair
6. A Labyrinth With No Center
7. The Soft Hands of Stephen Miller
8. Lord of Calendars
9. Bruxist Grin
10. A Bug On Its Back
11. My Employer
12. Hiding Places
13. No Hands