Viviamo in un’epoca in cui grazie alle opportunità date dalla rete chiunque faccia musica, in modo più o meno professionale, sente il dovere quasi morale) di darla in pasto a tutti creando così un mare sterminato di canzoni dove la maggior parte viene ignorata o è oggettivamente trascurabile. Gli irlandesi The Murder Capital invece rischiano giocandosi la vecchia carta del “se vuoi conoscerci devi venire a sentirci dal vivo”, consapevoli del proprio potenziale sono riusciti a ritagliarsi uno spazio nella scena locale, aprire i concerti di Slaves, Shame e Fontaines DC, e via via spostarsi fuori dei confini approdando anche in Inghilterra tanto che a ridosso dell’estate suoneranno al The Great Escape di Brighton e a quello londinese di The Lexington.
In tutto questo la band non aveva ancora pubblicato online nessun singolo, fino ad oggi, con l’arrivo di “Feeling Fades”, licenziato tramite la Human Season Records, abbiamo finalmente la possibilità di ascoltare quanto altri hanno potuto già assaporare in sede live ovvero una prepotente carica rock che sfocia in bordate post punk (te lo ricordi l’esordio degli Iceage? Ecco). Il brano inizia con il cantato del frontman James McGovern spalleggiato da un grosso giro di basso, tempo 30 secondi e all’orizzonte si affacciano in modo irruente le chitarre dalla punta aguzza e un drumming incalzante. Il pezzo è stato registrato insieme ad una garanzia vivente, Flood (PJ Harvey, Nick Cave & The Bad Seeds, Foals tra gli altri), e puoi ascoltarlo qua sotto e, visto che se ne parlato tanto, anche il video di una esibizione dal vivo presso l’Herbert Place Studios.
Aggiornamento 26/04/19: La band ha lasciato decantare per bene il primo singolo ascoltato a Marzo e dopo un mese ritorna all’assalto con un nuovo brano dal titolo “Green & Blue” dalla partenza cadenzata da una sezione ritmica incisiva e chitarre dai movimenti Interpoliani prima sporadiche e poi sempre più presenti, il cantato invece si attesta su registri mai troppo aggressivi seppur non privi di rabbia. Il video che accompagna la canzone è stato diretto da Ethan Barrett e Tom Gullam.
Aggiornamento 12/07/19: Dopo aver ascoltato tre singoli la band scioglie i nodi rivelando l’uscita del disco di debutto intitolato When I Have Fears per il prossimo 16 Agosto via Human Season Records. L’album vede la produzione di Flood (PJ Harvey, New Order, Foals) e viene descritto come “un livido viola sul ginocchio della cosiddetta rinascita post-punk. Non è un lavoro d’amore, ma una lotta attraverso l’amore, la solitudine e il dolore che ora siede senza peso sulle loro cinque spalle, non marciando, ma danzando, fuori nella fredda luce del giorno. Esiste in due mondi che si oppongono l’un l’altro e respira l’un l’altro l’aria, perché alla fine è un album sull’accettare ciò che temi, amando ciò che odi, sentendo l’eccesso che può essere trovato solo nell’isolamento.” Durante la stesura dei pezzi che compongono l’album sono accaduti almeno un paio di fatti luttuosi che hanno portato la band a scrivere un disco pieno di rabbia da mandare via, ma anche di disillusione e vulnerabilità: la morte di un familiare e il suicidio di un’amica del gruppo, la fotografa 22enne Francesca Woodman – che tra l’altro ha ispirato anche il nome della band irlandese – sono alcune delle tematiche prese in mano dai TMC “Ognuno di quei testi si ricollega in qualche modo alla sua morte. La più grande impressione che il suo lavoro lasciasse su di noi riguardava la solitudine delle sue foto. Quel senso di essere completamente da solo, ma anche di prendere conforto nella bellezza di quel lavoro. Penso che mentiremmo se mai veramente ammettessimo a noi stessi che non avevamo paura di morire giovani. Penso che a volte spingiamo i nostri limiti. C’è qualcosa nel lavoro di Francesca Woodman che ne prende il controllo.” Poi, cambiando argomento, affermano “Quando arrivi alla tua adolescenza inizi a sentire di stare al passo con il tuo bambino interiore. Devi smantellare tutta la merda che ti è stata messa in testa dei tuoi genitori e abbiamo cercato di smantellare quelle convinzioni restando completamente onesti con noi stessi “. Infine si soffermano sul nuovo singolo “Don’t Cling To Life” “Anche attraverso tutto ciò che stava succedendo non volevamo scrivere una canzone triste, volevamo scrivere un pezzo su cui potevi ballare. Sentire il dolore e il desiderio di danzare attraverso di esso, e sentire la crudezza e il vuoto del nostro stesso dolore, perché ogni relazione che coinvolge l’amore è così specifica per ognuno. ” Il video diretto da Ethan Barrett e Tom Gullam.
Aggiornamento 12/08/19: Ascoltando il nuovo singolo “More Is Less” si hanno abbastanza elementi per definire i Murder Capital come una delle band rock più interessanti in Europa.
Così come i precedenti anche questo quarto brano parte ingranando subito la quarta, chitarra e basso costruiscono immediatamente quella che sarà l’ossatura del pezzo, c’è un tensione palpabile che poi esplode nell’infuocato chorus. A metà di “More is Less” tutti gli strumenti prendono fiato, le chitarre brulicano in fondo, il basso pulsa in attesa di una nuova deflagrazione, così pure la batteria, che alla fine arriva dopo un palpitante crescendo.
Aggiornamento 16/08/19: Dopo aver ascoltato tutto il debutto degli irlandesi non viene difficile accostare “When I Have Fears” a certi debutti che hanno dato alle rispettive band quello slancio tale da affermarsi più di altre e durare nel tempo, in questi tempi liquidi dove la musica percorre strade iperveloci e la possibilità di essere dimenticati nel giro di qualche settimana resta sempre altamente probabile. E quindi cosa accomuna i Murder Capital agli Interpol di “Turn The Bright Lights”, agli Editors di “The Back Room”, alle Savages di “Silence Yourself” o agli Horrors di “Primary Colours” (lo so, quest’ultimo non è stato il debutto, ma in un certo senso sì visto il radicale cambio di sonorità rispetto al passato)? La capacità di essere riusciti a mettere a fuoco fin da subito i propri intenti, niente sembra fuori posto durante l’ascolto e questo è il grande punto di forza dell’album. Poi sì c’è il talento, ma quello si coltiva strada facendo, e di tempo ce n’è se non si perdono per strada, infine c’è una maledetta urgenza, palpabile, che spinge per raccontare l’attuale senza indorarne la pillola. Brutale, oscuro e viscerale. Grandiosi.