Niente è più irritante della paradossale mancanza di informazioni in un’epoca dove l’iper-informazione ci rincoglionisce e il più delle volte ottiene l’effetto contrario con le persone che si fermano ai titoli degli articoli senza approfondire l’argomento trattato. Ecco, se cerchi i Blush in rete o ti capita di incappare in un gruppo dream pop di Brooklyn o peggio ancora uno di quegli ammassi sono informi che suonano solo agli eventi. Tutto ma non la band di cui vorremmo occuparci noi.
Con un po’ di pazienza però si arriva alla pagina bandcamp, ma non a quella su facebook che pare sia stata eliminata, scoprendo che il trio proveniente dalla Pennsylvania ha pubblicato un doppio singolo di debutto nel 2017 e che il giorno di S. Valentino esordirà con un disco su lunga distanza intitolato Wanderlust.
Tutto ‘sto casino vale la pena per presentare i Blush? Assolutamente sì. Immagina di ascoltare la versione depressa dei Nothing con un’attitudine post-gaze e un’estetica decadente, foto promozionali e copertine sono sempre in bianco e nero con immagini di fiori o, nel caso del nuovo album, di ragazze che hanno deciso di farla finita immergendosi in acqua fino alla dissolvenza in nero della propria vita. Insomma ascoltando il lento incedere del primo estratto “Crooked Teeth” si viene immersi (appunto) in un suono grigio piombo pregno di riverberi su un cantato doomy le cui liriche vertono su un rapporto non finito proprio bene (“I tried so hard, we’ve come so far/Threw it away to watch you play/Your games, I know your life’s a joke/I feel much better alone”, la canzone si apre con questi versi).
Una raccomandazione, un po’ naif, che fa la band americana è quella di ascoltare il disco per intero per riuscire ad apprezzare l’opera nella sua interezza: “ti incoraggiamo vivamente ad ascoltarlo a partire dalla prima canzone fino all’ultima canzone”. Qua sotto track list di “Wanderlust” e streaming di “Crooked Teeth“.
1. Condolences
2. Crooked Teeth 02:32
3. Dreaming
4. Almost Home
5. Weary
6. Spinning
7. An Ode
8. Stars