In altra sede si è parlato dei Death By Unga Bunga e del loro debutto, il leader di quella band Sebastian Ulstad Olsen mentre se ne stava lì a scrivere i pezzi per quell’album si è ritrovato con una manciata di canzoni che non rientravano nello stile della sua band e quindi ha pensato bene di reclute una manipoli di musicisti provenienti dalla scena norvegese (FOAMMM, Warp Riders, De Marvells) per dare vita al progetto Wet Dreams e pubblicare un primo Ep uscito nel 2017. Il 2019 vedrà il suo fratello maggiore debuttare il prossimo 29 Marzo via Black Pop Records (qui il pre-order)
La punk band di Oslo si è registrata da sola il disco, con l’aiuto di Øystein Braut (Electric Eye, Dig Deeper, Soft Ride, Low Frequency in Stereo) in fase di missaggio, che viene definito come una collezioni di pezzi dalla facciata ruvidissima e colma di testosterone mentre invece ad analizzare i testi si scopre anche un lato più introspettivo dove si prende coscienza che “alla fine siamo tutti umani con gli stessi bisogni e desideri fondamentali.” Il frontman del combo aggiunge la sua riguardo questa nuova avventura musicale “Anche se le strutture delle canzoni non sono lontane dalle cose che scrivo con i Death By Unga Bunga, ho sempre desiderato sfidare il processo di registrazione e produzione, amo la musica che piega le regole, quindi Wet Dreams è un grande laboratorio per questo scopo.”
Il primo singolo scelto per la promozione e l’incendiaria “Bad Boy” (nel vero senso della parola, guarda il clip) dal piglio catchy e allo stesso tempo grezza e urgente come solo chi suona punk rock, e deve uscire con un debutto, sa cosa significa. Il pezzo è accompagnato da un video diretto da Martin Bremnes ed è sempre Olsen a presentarlo: “girato nelle foreste profonde della nostra amata Østfold, in Norvegia, questo è il sito per un festival segreto che si svolge ogni anno. Se lo sai, lo sai“.
Aggiornamento 05/02/19: Il secondo singolo dei rozzi punkers norvegesi è “Boogie”, che già dal titolo omaggia un certo genere musicale, e ci viene presentato direttamente da Olsen senza bisogno di aggiungere altro “Questa canzone si è praticamente scritta da sola. Sono sempre stato un fan di quel boogie rock volgare e altamente distorto fin dalla prima volta che ascoltai i Guitar Wolf”.
Aggiornamento 04/03/19: Come terzo estratto la band sceglie il garage rock maleducato, ma non privo di melodie catchy, di “Radioactivity” e lo presenta così “parla di tutto quello che c’è di sbagliato oggi nel rock’n’roll norvegese. Prende il nome anche da una grande band del Texas .” Nel terzo player in basso.