Alos? – The Chaos Awakening (2018 – Dio Drone/Archeological Records/Cheap Satanism Records)
Stefania Pedretti risveglia dal letargo dei tempi la sua creatura ?Alos per mettere in scena un rituale lungo venti minuti in cui si dedica ad evocare il caos presente fuori e dentro ogni essere umano e lo fa utilizzando strumentazione preveniente dalla tradizione vietnamita, sintetizzatori modulari e un misterioso strumento a due corde dal nome sinistro, The Chaos Scempter.
Quello che ne viene fuori è la celebrazione di un rito incentrato soprattutto su due elementi, Aria e Fuoco, e idealmente suddiviso in tre parti dove nella prima c’è la preparazione al risveglio, il synth genera una frequenza bassa che smuove la parte più viscerale mentre gli altri rumorismi ne solleticano l’attenzione; durante la parte centrale si ode il rintocco di campane e la voce di ?Alos diventa animalesca fino a diventare (nell’ipotetica terza parte) entità soprannaturale che sprigiona quel disordine per cui è stata avocata.
Un disco non semplice perchè privo di punti di riferimento sonori e di ritmiche, ma chi ascolta ?Alos lo sa bene, tuttavia resta un’esperienza totalizzante capace di provocare diverse e intense sensazioni: la prima è quasi di rifiuto, poi con il passare degli ascolti diventa ammaliante farsi risucchiare da questo richiamo ancestrale. Nulla è stato lasciato al caso (e al caos) nemmeno la data di pubblicazione: 23 Settembre, giorno dell’equinozio d’autunno.
(Antonio Capone)
Now VS Now – The Buffering Cocoon (2018 – Jazzland Records/Egea)
Jason Lindner è un versatile artista statunitense: tastierista/pianista (celebre la sua collaborazione a “Blackstar”, ultima fatica del mai troppo compianto David Bowie) ma anche produttore, compositore e arrangiatore.
Now vs Now, del quale Lindner è l’assoluto animatore, è un trio (ne fanno parte anche Andreou Panagiotis, basso e voce, e Justin Tyson, batteria) e questo The Buffering Cocoon è il loro terzo album. Chick Corea descrive Lindner come un universo musicale e, in effetti, un album come questo lo conferma in pieno. Siamo in un ambito sperimentale, dove più strade vengono percorse contemporaneamente. Qualcuno ha parlato di Jazztronica, di certo l’originalità compositiva e l’assoluta abilità dei musicisti rendono questo lavoro molto interessante ma non di facile consumo. E brani come Dichotomy e Motion Potion lo dimostrano. Solo per coraggiosi.
(Patrizia Lazzari)
Margareth – Run EP (2018 – Macaco Records)
A cinque anni di distanza da “Flowers EP” tornano i veneziani (anzi mestrini) Margareth e lo fanno con cinque pezzi che riescono a mixare sapientemente folk e psichedelia, in un connubio beatlesiano che sa di primavera e di sogni ad occhi aperti: i pezzi suonano vintage (la title track, ma anche la bellissima “Treeline”), ma allo stesso tempo contemporanei (“Closer” e quella poderosa linea di basso), senza mai perdere di eleganza (“Black Walls”, apice di questo lavoro a mio avviso).
Cinque pezzi affascinanti, avvolgenti, onirici, che lasciano la voglia di misurare i nostri Margareth su una distanza più lunga, perchè di certe orchestrazioni, di certe raffinatezze non ci si stanca veramente mai.
(Alessio Gallorini)
Mr Everett – Unanimal (2018 – Grifo dischi)
Umanimal è un concept disc che ruota attorno alla storia del cyborg Rupert e dei suoi compagni Mr Owl, Mr Fox e Mr Bear che lo ritrovano, perso e senza memoria. Un album che i Mr Everett, questo il nome della band pubblicano per la Grifo Dischi il cui stile predominante è un bel cyber pop che riesce a trasmettere vibrazioni positive e originali.
Suoni leggeri, contaminati da synth e contributi campionati che fanno da struttura portante per quasi tutte le tracce dell’album, e che rendono il prodotto vario e dinamico, riuscendo a trasmettere senzazioni positive a chi ha la fortuna di ascoltare questo disco.
Una linea vocale che risulta essere veramente preparata e riesce a svolgere il suo compito senza inciampi e senza strafare con l’abilità di creare melodie chiare e dall’intenzione decisa quando serve, con la buona capacita di interagire con il resto della band in perfetta sintonia. Il combo di Bologna non rinuncia a brani più leggeri conferendo una varietà di soluzioni all’ascolto. “Umanimal” è un cd particolare per palati fini , se siete alla ricerca di novità e ventate di freschezza siete nel posto giusto!
(Umbero Gallesi)