Gli Elektro Guzzi sono un trio austriaco con una peculiarità ossia avere un assetto da rock band – chitarra/basso/batteria – ma un approccio da ensemble elettronico, questa attitudine nel corso degli anni si è fatta via via sempre più complessa fino ad arrivare alla loro ultima produzione dal titolo Polybrass che sarà pubblicata il prossimo 26 Ottobre via Denovali (qui il pre-order).
Il salto in avanti questa volta è dato dall’apporto di un altro trio, nello specifico dai tromboni suonati da Hilary Jeffrey, Daniel Riegler e Martin Ptak (il titolo dell’album richiama appunto all’utilizzo di questi strumenti) che vengono utilizzati in modo abbastanza insolito ovvero come se fossero parte di un’elaborazione del synth, come degli oscillatori, ognuno con il suo timbro da modulare durante l’esecuzione dei brani. Per capire meglio questo modus operandi basti ascoltare il primo estratto “Black Chamber” con il suo incedere dark-jazz (sì, con questa definizione tornano alla mente non a caso i The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble) in cui i tre ottoni donano una profondità piena e dall’estetica drammatica. Tutt’attorno volteggiano frammenti sonici ipnotici, circolari, che sfumano nelle percussioni o in un altro strumento dall’andamento modulare. Ecco come invece viene presentato l’album da chi lo ha già ascoltato in anteprima: “solidi groove percussivi, ridotti al minimo necessario per far muovere il tuo corpo. Ripetizione ipnotica, costruzione di una tensione e suspense fino ad un punto in cui l’energia della musica diventa così intensa da sembrare di poterla toccare fisicamente con le mani, intrecciata a modelli organici di suono, in continua evoluzione e cambiamento, pulsanti e oscillanti.”
Di seguito la tracklist di “Polybrass” e lo streaming audio di “Black Chamber”.
1. Backlash 5:59
2. Black Chamber 4:33
3. Miney Mick 3:39
4. Tourin 5:40
5. Aerostat 5:54
6. Magnet 5:26
7. Irritation 6:51
8. Yuugen 5:10
9. Galactic Bone 6:36
10. Miney Mick (Instrumental) 4:57