Per i tanti fan che aspettavano al varco un nuovo disco di Sharon Van Etten, a tal proposito furono stampate anche delle t-shirt con la domanda “When is a Sharon Van Etten’s next album?”, finalmente c’è una data e altri dettagli su Remind Me Tomorrow il nuovo album di inediti in arrivo il prossimo 19 Gennaio via Jagjaguwar/Goodfellas (qui il pre-order)
Il nuovo capitolo discografico dista 5 anni da “Are We There” – intenso e stupendo disco precedente che ha dato la possibilità alla musicista americana di farsi conoscere su larga scala – ed è stato scritto in un periodo molto frenetico per Sharon in quanto oltre ad essere in attesa di un bebè, intraprendeva la carriera di attrice prima nella serie tv “OA” (vattela a recuperare se non ne hai mai sentito parlare) e poi in qualche episodio della nuova stagione di Twin Peaks. Per non farsi mancare nulla si è pure iscritta ad un corso di psicologia e ha debuttato nel mondo delle colonne sonore componendo lo “score” di ‘Strange Weather’, pellicola di Katherine Dieckmann. Con un pizzico di ironia commenta così il periodo di inteso lavoro: “Voglio essere una mamma, una cantante, un’attrice, andare a scuola, ma cavolo ho una macchia sulla mia maglietta, pappa d’avena sui capelli e mi sento in disordine, ma sono qui. Questo album parla del perseguimento delle passioni”.
Le registrazioni del disco sono avvenute in quel di Los Angeles assieme a John Congleton, accreditato negli arrangiamenti e in fase di produzione, e con la collaborazione di diversi musicisti tra cui Heather Woods Broderick, Jamie Stewart, Zachary Dawes, Brian Reitzell, Lars Horntveth, McKenzie Smith, Joey Waronker, Luke Reynolds e Stella Mozgawa.
“Remind me Tomorrow” è il primo disco in cui la Van Etten per comporre ha utilizzato il piano e non la sua amata chitarra e grazie anche all’apporto di Congleton si sente eccome al differenza di registro, basti ascoltare il primo singolo “Comeback Kid” per rendersene conto: una cassa dritta introduce il tappeto elettronico su cui l’inconfondibile voce di Sharon canta del riscatto sociale di un ragazzo e del suo ritorno nei luoghi in cui ha passato l’infanzia. Non c’è traccia di chitarre, o forse sono ben nascoste: è una Sharon Van Etten nuova molto più positiva che in passato, sicuramente la gravidanza ha dato uno scossone, nelle sue struggenti ballate folk rock ci ritrovavi la vita amara, quella di chi guarda il mondo sempre da dietro un vetro appannato (di un bar, di una camera d’albergo, di una casa desolata, di un’auto che vaga nel crepuscolo) e in questo pezzo sembra ci sia effettivamente una sorta di rivincita, una sorta di “ve lo avevo detto che ci sarei riuscita”, sempre però con uno sguardo rivolto verso quell’angolo buio della propria vita dove si annida e ti aspetta l’altro te stesso, quello che vuole vederti fallire e perderti nell’oblio.
Aggiornamento 30/10/18: Sharon porta sullo schermo il suo singolo attraverso la regia di Jonathan William Turner il quale decide di metterla spalle al muro e truccarla in modo quasi esagerato, per come la conosciamo, sparandole addosso le diapositive della sua vita. Di seguito la tracklist dell’album e lo streaming di “Comeback Kid”.
Aggiornamento 27/11/18: Il secondo singolo scelto da Sharon è “Jupiter 4” che avvalora la tesi sul cambio di registro musicale della musicista americana, a fovore di uno svecchiamento del rock di stampo blues dei dischi precedenti. Qui l’elettronica è un contorno che si fa notare, il groove è impostato su velocità lente, cadenzate e un po’ dark, un po’ alla maniera delle Warpaint ma con quella punta drammatica che la Van Etten possiede nelle sue corde. Il bel video in bianco e nero girato da Katherine Dieckmann, per cui Sharon aveva composto la colonna sonora del film ‘Strange Weather’, e è nel secondo player in basso.
Aggiornamento 08/01/19: Se nei primi due brani non si era capito (o meglio, si era fatto finta di non capire) che Sharon si è messa in testa di stravolgere completamente il suo outfit sonoro ci pensa il terzo singolo “Seventeen” a mettere le cose in chiaro, o meglio a incasinarle a chi si aspettava un disco simile ai precedenti. C’è sempre la grinta malinconica della musicista americana ma declinata con un linguaggio sonoro più accessibile, diciamolo pure: pop. Il video che accompagna il brano è stato diretto da Maureen Towey a New York, location voluta dalla Van Etten per omaggiare la città dove ha vissuto negli ultimi 15 anni. Nel terzo player il clip.
Aggiornamento 18/01/19: Oggi esce il disco e tu puoi ascoltarlo per intero nel player di Spotify in basso. Scordati la Sharon dei precedenti dischi. Oddio non voglio spaventare i vecchi fan, anche se probabilmente i puristi storceranno il naso davanti a certi arrangiamenti un po’ “easy listening” (come in “Comeback Kid”), è sempre lei solo che il disco suona in modo completamente diverso dal passato (e va benissimo così). È come vedere la tua compagna di vita con un’acconciatura differente dopo aver portato per dieci anni la frangia. Resta sempre bellissima, ma in modo diverso da come l’avevi conosciuta scoprendo particolari che prima non avevi mai notato. Ma Sharon è furba e per non destabilizzare gli aficionados piazza in apertura un pezzo alla sua maniera ma diverso (vedi sopra), “I Told You Everything”, raccontando di come un attimo prima hai davanti un tuo amico e dopo qualche ora seduti al bar a parlare di cose molto personali ti ritrovi a guardare quella persona in modo completamente differente (a lei è capitato con il suo ex batterista, Zeke Hutchins, ora compagno di vita), per poi gradualmente mostrarci quanto sia migliorata come songwriter (la toccante “Memorial Day” è forse il pezzo più alto del disco) . I synth sono ben presenti e lei non fa nulla per nasconderli anzi, “Jupiter 4” è un palese omaggio allo strumento di casa Roland con quel nome, anche in pezzi dove non ti aspetteresti altro che chitarra, piano, batteria e voce (“Malibù”), in altri invece prova soluzioni a là St. Vincent (“In The Shadow” e “Hands”) senza timore di scivolare su una materia sonora che non conosce (ma tranquilli, non cade). “Remind Me Tomorrow” si chiude così come si è aperto, con una canzone sussurrata, questa però rispetto a quella di apertura ha uno sguardo più fresco e vivace, come una nuova vita che nasce. E per Sharon è proprio quello che è accaduto nella vita e con questo bellissimo album.
1. I Told You Everything
2. No One’s Easy To Love
3. Memorial Day
4. Comeback Kid
5. Jupiter 4
6. Seventeen
7. Malibu
8. You Shadow
9. Hands
10. Stay