Leggendo il nome dell’artista e poi dell’album in sequenza, sono due le immagini che vengono subito alla mente: la prima, che non c’entra niente, è la Pausini che dal palco peruviano sul quale aveva accidentalmente mostrato le sue grazie, urla la frase “yo la tengo como todas”. Ma, ripetiamo, c’entra poco o nulla. La seconda immagine che affiora prepotente è la bandiera americana sulla copertina del disco del 1971 di Sly and the Family Stone, intitolato – appunto – “There’s a riot going on”, che conteneva la celebre “Family Affair”.
Erano gli anni della guerra del Vietnam, il mondo americano sobbolliva spaccandosi tra interventisti e pacifisti, esattamente come oggi la società americana è spaccata in due tra trumpisti ed antitrumpisti, una società danneggiata, usurata nel suo interno dal cinismo e dalla pressoché totale assenza di prospettive (un tema molto caro agli artisti americani di oggi, toccato ampiamente anche in “American Dream” di LCD Soundsystem, altro disco uscito recentemente). La percezione di questi tempi bui si ha maggiormente nell’animo umano che per le strade, ed è diventato facile perdere contatto con la realtà. La risposta alla confusione e all’ansia che si intrufola nella vita quotidiana, è data dagli Yo La Tengo in questo album. Ira Kaplan, Georgia Hubley e James McNew lasciano che la musica corra, si sviluppi, si fonda ad altri temi ed altre istanze, senza lasciare che le chitarre sovrastino i discorsi, anzi riponendole in un cantuccio ad appannaggio di altri temi musicali. Un esempio su tutti, l’esperienza “vaticana” e delicata di “She may, she might”, in cui i cori disegnano la volta di una cappella sotto la quale si muovono le voci e i suoni.
Certo, ripensando alla carriera della band che oramai dura da circa trentacinque anni, non si può notare come questo sia un album figlio dei tempi, probabilmente all’apogeo dall’ispirazione musicale della band. Un vero peccato per una band che pur fornendo ancora album di qualità non riesce a tirar fuori qualcosa di veramente coinvolgente.
(Mario Mucedola)