Anna Viganò, ex Intercity e L’Officina della Camomilla, dopo il fortunato EP del 2016, arriva all’esordio sulla lunga distanza con Panorama e, proprio come dice il titolo, questo disco è una panoramica sulla sua vita, uno sguardo lucido, a volte bagnato di lacrime, altre volte sorridente, verso ciò che la circonda o che la ha resa la (splendida) donna che è.
Con l’aiuto di Colapesce, che produce il disco e firma con lei quattro brani, Anna ci porta nel suo immaginario elettro-pop anni ’80 raccontandoci alcune piccole storie velate di malinconia, come l’iniziale “Vasco”, dedicata al padre scomparso e in cui si evoca una foto che esiste veramente (una foto di Anna da piccola mentre indossa proprio le scarpe del padre) o la successiva “Bombafragola”, che ci porta in una Milano da bere in cui anche separarsi può avere il gusto extradolce di un cocktail alla frutta. Chitarre ed inserti di elettronica si intersecano alla perfezione, creando un immaginario sonoro che calza alla perfezione alla voce di Verano, che dà il suo meglio su un brano come “Parquet”, un gioiellino che potrebbe stare benissimo nelle corde di una Patty Pravo d’annata. “Dentro la notte” ricorda tanto le sonorità care agli Intercity da cui Anna proviene, un inno che sembra gioioso ma nasconde in realtà al suo interno una straziante disperazione. “Panorama” è la summa di questo disco, oltre cha la title-track: nostalgia a pacchi che ammanta tutto, su un terreno di chitarre avvolgenti ed evocative (suonate da Lorenzo Corti).
“Portavoce” ci svela un lato più rock di Verano, mentre in “Le piante” il tocco di Colapesce (anche ai cori) è più che evidente, mentre si narra come per far sopravvivere un amore sia necessaria la stessa costanza che si deve avere per curare le piante. Il disco scorre verso la fine regalandoci ancora brani piacevoli come “Scarabocchio”, la scarna “Stimoli” e la perfetta chiusura di “Oasi hotel”, un pezzo che lascia sospesi, perenni viaggiatori tra le stanze di un immaginario hotel che è la vita.
Verano regala un perfetto ritratto di sè, delle sue insicurezze e delle sue certezze: una bellissima donna dai tratti delicati, capace di saper vivere in pieno ogni sentimento, assaporandone le sfumature più oscure.
(Alessio Gallorini)