Formazione di Torino attiva dal 2012 sotto il nome di Low Standards, High Fives. I cinque ragazzi non hanno un genere di riferimento ma suonano tutto per passione, e soprattutto senza preoccuparsi di essere commercialmente trattabili. La band debutta ufficialmente sul mercato l’anno successivo 2013 con l’Ep “Revolushhhh”, pubblicato per la Flyng Kids, poi nel 2015 arriva il secondo lavoro “Enough” che vede la preziosa collaborazione di Garrett Klahn, voce dei Texas is The Reason. Il 2018 sarà l’anno in cui la band pubblicherà per la Engineer Records, il terzo lavoro “Are We Doing The Best We Can?”.
Nove brani, dal sapore originale e unico, dove trovano spazio una sapiente alternanza tra melodico ed aggressivo senza mai accellere nel ritmo ma cercando di rimanere il più possibile in modalità soft “Bite Me”, “Silent Decor”.
La band intensifica il ritmo aumentando il livello di grinta grazie anche alle chitarre ruvide che sostengono una linea vocale decisa, senza rinunciare ad innesti puliti “Night Seeds”, “The Twist”. Un deciso cambio di rotta con la traccia “Just Like Silence” dove energia e cattiveria si fanno spazio in maniera prepotente andando ad esaltare ulteriormente gli strumenti che si fanno più adrenalinici del solito rispetto a quello che abbiamo ascoltato fino ad ora.
l’ultima parte di questo album vede un andamento altalenante dove con “Slow Dancers In A Rush Hour” si torna ai vecchi Santi con ballate pulite e dal sapore light, per poi intensificare il ritmo con “Crazy Boy” una traccia piacevolmente cattiva. L’album si chiude con “Distance By Connection”, ancora una volta una soluzione leggera, semplice e diretta, dove le chitarre si alternano con suoni aperti e limpidi a suoni più ruvidi, confermando l’andamento altalenante di questa ultima parte.
Nel complesso “Are We Doing The Best We Can?” è un disco dinamico, corposo e ricco di spunti interessanti, adatto ad un pubblico che cerca costantemente musica fresca e originale.
(Umbero Gallesi)
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