Nuovo progetto per Max Zanotti, ex voce e fondatore dei mai dimenticati Deasonika (memorabile la loro partecipazione a Sanremo), che ritrova Stefano Facchi (batteria), già compagno in quella formazione e, insieme a Filippo Dallinferno (chitarre) e Giovanni Pinizzotto (basso) dà vita ai Casablanca.
Questo Pace, violenza o costume è un tuffo nel sound rock anni ’90, che tanto ricorda quei Deasonika e band come gli Afterhours, senza tralasciare sonorità più psichedeliche che ammiccano agli anni ’70: insomma si tratta di un disco per gli amanti del rock puro, in cui la sezione ritmica è dominante e le chitarre sono ficcanti al punto giusto per sostenere la vocalità sempre così peculiare di Zanotti. L’amore fa da tema principale di molti brani, così come quello del viaggio e spesso i due temi si mescolano (“Ti sto cercando”): un piccolo gioiello nella tracklist è sicuramente “Ti scriverò da qui”, che ricorda i Timoria prima maniera, sapendo coniugare melodia e spirito rock, trovando un compromesso efficace ed avvolgente quanto basta.
“Minuetto” è un brano più oscuro, mentre le chitarre si fanno frenetiche in “Un punto di sutura” e “Un taglio in bocca”.
La chiusura con “Casablanca” sembra quasi un pezzo dei Bluvertigo votati al rock, ma è “Una ragione di più” un altro di quei brani che potrà conquistarvi ad occhi chiusi al primo ascolto: la voce di Zanotti disegna paesaggi ed emozioni e non potrà non darvi un brivido.
Forse la stagione del rock italiano ha ancora qualcosa da dire, sicuramente ce l’hanno i Casablanca.
(Alessio Gallorini)